Spunta anche Cerignola nell’interrogatorio di Antonio Quitadamo, 47enne di Mattinata detto “Baffino”, collaboratore di giustizia da alcuni mesi. L’uomo è stato sentito, in un lungo interrogatorio, dal pm della Dda di Bari Ettore Cardinali e ha ricostruito gli assetti del clan mafioso garganico Lombardi-Ricucci-LaTorre, soffermandosi su alcuni dettagli dell’omicidio di Omar Trotta, ammazzato in una bruschetteria di Vieste nell’estate del 2017.
“Baffino” ha parlato degli assetti dei clan garganici, ma ha anche ricostruito il sistema di alleanze del gruppo Lombardi-Ricucci-La Torre dopo la morte di Mario Romito. Il pentito ha riferito di essersi recato a Vieste in occasione dell’omicidio Trotta, a supporto dell’organizzazione locale. In buona sostanza l’organizzazione criminale (Lombardi-Ricucci-LaTorre, Manfredonia-Monte S.Angelo) si sarebbe messa a disposizione dei viestani in una sorta di scambio di favori. Su tale punto la domanda del magistrato: «Gli fornivate anche la droga?». La replica del pentito: «No, no. La droga tutta da Cerignola veniva».