La Lega di Cerignola con il suo segretario Vincenzo Specchio ritorna sulla questione Padel sotto le stelle. Di seguito il comunicato integrale.
Il sito ufficiale del Comune di Cerignola informava la cittadinanza tutta che con la due giorni di padel la Città sarebbe stata investita da un’ondata di euforia sportiva per ”uno degli eventi più belli e coinvolgenti di sempre: Padel sotto le stelle”. Non ci soffermiamo sull’insuccesso più sconvolgente di sempre, grazie a una organizzazione immaginata con una logica sconosciuta ai più, di cui si è smarrita la matrice, che però è costata a noi tutti migliaia di euro, lasciando sul terreno recintato un ritorno benefico all’insaputa di tutti. Vorremmo invece per un attimo soffermarci sulla vantata ricaduta di immagine della Città che si è da subito rivelata una clamorosa caduta di immagine pubblica che ci ha regalato (si fa per dire) una squalificazione di uno dei luoghi più frequentati e ammirati della nostra amata Cerignola: piazza Duomo, malamente stravolta da una imponente e fortificata recinzione metallica barbaricamente realizzata in modo da oscurare un minimo di prospettiva che ne salvasse appunto l’immagine architettonica e monumentale. Dalla Padel alla brace. Un evento immaginato male e organizzato peggio con una logica di cui è difficile trovare tracce nella maldestra organizzazione tecnica. “In eventi di alto profilo come questo – spiega il sito non senza un tono di bonario rimprovero – ci sono tante variabili da tenere in considerazione”. Non ne è stata considerata nemmeno una che fosse un tanticchio meno indecente di quelle avventatamente prese in semiseria considerazione, non esclusa quella del ritorno sull’economia cittadina, che NON è ritornata forse perché non è mai partita. Tradotto in soldoni: praticamente inesistente a livello commerciale, agricolo e artigianale. E come spiegare allora tanto insuccesso? Il sito ufficiale di comunicazione e propaganda della nuova Giunta comunale risponde: Perché gli eventi vanno organizzati ed immaginati con una logica.” Ecco, appunto.