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    Il MISAAC sceso in piazza anche a Cerignola per gli assistenti all’autonomia e comunicazione

    Il flash mob, organizzato su tutto il territorio nazionale, ha coinvolto anche il comune ofantino. La manifestazione ha avuto luogo in Piazza Duomo nel pomeriggio di ieri

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    «Il MISAAC chiede l’approvazione del DDL 236/2022». «E noi siamo con il MISAAC!». È il motto che ha scandito il flash mob svoltosi nel pomeriggio di sabato 25 marzo in Piazza Duomo a Cerignola. A scendere in piazza, in una manifestazione di carattere nazionale, sono stati gli assistenti all’autonomia e comunicazione del territorio, le cui istanze sono rappresentate e sostenute dal MISAAC (Movimento per l’internalizzazione e la stabilizzazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione). L’organizzazione si batte in favore dell’approvazione del DDL 236/2022, che prevede l’internalizzazione di queste importanti figure professionali nell’organico del Ministero di competenza. Ma il flash mob è anche un modo per raccontare all’opinione pubblica quanto questa categoria sia ormai imprescindibile per una scuola che vuole dirsi efficiente, inclusiva, in direzione dell’uguaglianza.

    «Siamo qui con il MISAAC per sostenere l’internalizzazione e la stabilizzazione della nostra figura – dichiara Rosalba Cipollino, una delle assistenti all’autonomia e comunicazione manifestanti, a lanotiziaweb.it -. Sosteniamo il DDL 236/2022, arrivato ormai alle audizioni parlamentari in Senato, che prevede la nostra inclusione nei ruoli del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Siamo qui a movimentarci perché il legislatore, da quando il nostro ruolo è stato inserito nella legge 104/1992, ha pensato di assegnarne le competenze agli enti territoriali. Per questo motivo il nostro contratto è nelle mani degli enti locali, che a loro volta trasferiscono tramite gare d’appalto alle cooperative. Questo vuol dire non avere un contratto omogeneo su tutto il territorio nazionale, ma anche all’interno della stessa regione, da provincia a provincia. Siamo trattati tutti economicamente in maniera diversa. Ma il fatto più grave è che durante i mesi estivi il nostro stipendio va in vacanza. Significa che lavoriamo soltanto quando c’è attività didattica a scuola. Se la scuola chiude per uno sciopero, ad esempio, non lavorando non percepiamo compenso. La dignità di noi professionisti è davvero calpestata».

    Si giunge, quindi, nel vivo delle motivazioni del flash mob: «Siamo qui per sollevare l’attenzione verso delle figure essenziali della scuola. L’assistente all’autonomia e alla comunicazione gioca un ruolo fondamentale, all’interno delle classi, insieme al docente di sostegno, perché tante volte ci viene assegnato di lavorare con ragazzi con situazioni davvero gravi, per i quali le 18 ore del docente di sostegno non bastano. E noi siamo lì, a supporto di questi ragazzi, ma anche delle loro famiglie. Siamo quella figura che fa da ponte, da mediatori fra le famiglie, la scuola e i docenti curriculari e potrete ben comprendere quanto ormai sia diventato fondamentale, ancor di più oggi, il nostro ruolo. Mi sembra un fatto di giustizia sociale ottenere una internalizzazione, che può sicuramente dare stabilità e continuità ai ragazzi, ma anche – conclude l’educatrice – stabilità e continuità a noi come lavoratori».

    «Con i nostri figli ci troviamo ad affrontare le solite problematiche – racconta una madre scesa in piazza -. Ogni anno c’è un docente di sostegno diverso e i nostri figli, che dovrebbero ricevere maggiori attenzioni a causa delle loro condizioni e della loro fragilità, sono invece considerati gli ultimi della scuola. Il servizio di assistenza specialistica non parte mai con l’inizio dell’anno scolastico e noi famiglie siamo costrette a pagare, di tasca nostra, l’educatore, per poi aspettare chissà quando per essere rimborsati». Il flash mob è stata soltanto una tappa nel percorso della rivendicazione di queste importanti istanze. La successiva, prossimamente, prevede l’approdo dei professionisti del MISAAC in piazza a Roma.

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