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    Noi: «Festa Patronale in tono minore, in città si respira un’aria triste»

    «Il Comune non può più essere semplice sovvenzionatore», dicono dall'associazione

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    Pubblichiamo di seguito e integralmente, un comunicato stampa firmato dai consiglieri comunali dell’associazione Noi-Comunità in movimento (Tommaso Sgarro, Luca Lombardi e Marcello Moccia), unitamente al direttivo della stessa, riguardo le questioni riferite allo svolgimento della Festa Patronale a Cerignola.

    La festività della Santa Patrona a Cerignola, al netto delle convinzioni religiose di ognuno, rappresenta un elemento di tradizione e continuità nella storia della città, un forte elemento di identità culturale transgenerazionale. La dimensione, evidentemente sotto tono, dei festeggiamenti laici che quest’anno accompagnano le celebrazioni religiose della Madonna di Ripalta stanno lasciando perplessa la cittadinanza. Sono ben noti i problemi che sta vivendo la Deputazione feste patronali al suo interno, ma alcune scelte sembrano sfidare il buon senso e il buon esito della festa. La filodiffusione molesta e fuori contesto, che sta creando non pochi problemi alla cittadinanza residente nel centro città, usata per sostituire la banda musicale; le luminarie povere in numero e colori che lasciano senza luce i luoghi del passaggio del quadro venerato dai cerignolani e soprattutto Piazza Duomo; il cambio, per il secondo anno consecutivo, del calendario degli eventi che vedeva chiudere la festività con “il cantante” il 9 settembre invece spostato al 7, e che quest’anno è saltato ufficialmente per indisponibilità dell’artista; tante cose che fanno respirare una certa aria di mestizia attorno a giorni invece sempre di gran festa per le famiglie cerignolane. La dimensione devozionale verso l’effige della santa patrona resta incrollabile nell’animo di ogni cittadina e cittadino, ma è innegabile una certa, complessiva, delusione che raccogliamo nel dialogo con le persone. Eppure anche quest’anno, come sempre, l’amministrazione comunale ha contribuito, e non con poco, al budget per lo svolgimento della festa, tanto da non doversi chiedere, stante la situazione, se, nella riflessione seria che dovrà accompagnare il lavoro del Vescovo Ciollaro per la riorganizzazione della Deputazione, non trovi spazio anche la possibilità di garantire diritto d’asilo nel suo direttivo a un componente indicato dall’amministrazione in carica e una maggiore apertura alla rappresentanza di quegli sponsor che, annualmente, per devozione, contribuiscono economicamente alla riuscita della festa, così come fa l’ente pubblico. Non possiamo, insomma, non registrare come questa situazione stia danneggiando l’umore della comunità che vede nel periodo della Madonna di Ripalta il saluto all’estate e la ripresa della piena attività. Una situazione di malessere che registriamo tra le persone che incontriamo e che lascia l’amaro in bocca, dal momento che le rappresentanze istituzionali cittadine poco possono fare su una situazione la cui organizzazione è ad appannaggio di enti e associazioni altre, ma avente ricaduta su un momento tanto importante per l’intera Cerignola.»

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