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    Scopriamo l’importanza culturale delle carte da gioco

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    Nel nostro Paese le carte non sono solo un gioco, ma rappresentano un elemento culturale capace di influenzare intere generazioni attraverso i secoli. Ancora oggi sono un passatempo quotidiano per moltissime persone e alcuni le utilizzano per tenere allenata la mente grazie ai benefici che apportano in termini di pensiero logico, concentrazione e capacità di osservazione. Le carte sono una passione tutta italiana e lo conferma non solo la loro diffusione e popolarità, ma anche la presenza di numerosi giochi di origine italiana e di mazzi di carte regionali. Le più famose sono le carte napoletane, diffuse soprattutto nelle regioni del Sud Italia, le piacentine, utilizzate soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Lazio. Ma ci sono anche le carte da gioco siciliane, che sono di dimensioni più piccole ed hanno dei simboli più semplificati, oltre ad alcuni disegni legati alla cultura locale come, ad esempio, il simbolo della trinacria. Meno famose a livello nazionale, ma molto utilizzate nelle rispettive province sono i mazzi di carte trevigiani, sardi, bresciani e trentini, a volte composti di 52 carte e adatti ai giochi della tradizione locale. Anche in Italia sono poi diffuse le carte francesi, a volte con delle varianti regionali tipiche soprattutto delle regioni settentrionali. I mazzi di carte utilizzati nella penisola presentano differenze che riguardano soprattutto le dimensioni e i disegni, ma presentano anche molti elementi comuni. Le carte napoletane presentano una donna la posto del fante, mentre le carte piacentine si distinguono per l’estrema raffinatezza delle raffigurazioni a mezzo busto.

    Le origini delle carte da gioco

    La storia delle carte è piuttosto incerta e non è possibile stabilire con certezza quando sono state inventate e per quale gioco. Le prime testimonianze sono datate intorno al X secolo in Cina e riguardano delle antiche “carta moneta”, cioè una sorta di banconote utilizzate anche per il gioco e le scommesse. Si trattava di carte su cui erano presenti degli ideogrammi che rappresentavano quantità ed erano appartenenti a tre diversi gruppi di simboli (semi). Altrettanto incerta è l’evoluzione delle carte in Europa e come vi siano arrivate. Anche in questo caso, per una datazione possiamo attenerci alle testimonianze relative alle carte ed al gioco. Poche sono le testimonianze antecedenti il XIV secolo e tra queste una delle più importanti è il trentottesimo canone del Concilio di Worchester del 1240 che parla di giochi “de rege et regina”, ma gli studiosi sono incerti se l’autore si riferisse alle carte oppure al gioco degli scacchi.

    Le carte in Europa

    È abbastanza condivisa l’idea che le carte siano arrivare nel Vecchio Continente grazie ai contatti con i Mamelucchi egiziani alla fine del 1300. Secondo una teoria, le carte cinesi sarebbero arrivare prima in Persia e poi da qui avrebbero influenzato le carte mamelucche che a loro volta avrebbero influenzato le carte europee. Le carte in Europa vengono citate nel 1371 all’interno del “Diccionari de rims” di Jacme March e nel 1376 sono oggetto di un’ordinanza della città di Firenze che vietava il gioco delle naibbe, nome delle carte in uso in quel periodo. Il mazzo di carte più antico in Europa è datato tra il 1390 ed il 1410 ed è attualmente conservato al Museo Fournier de Naipes di Vitoria, in Spagna. Nel Quattrocento la storia delle carte da gioco si intreccia con quella dei Tarocchi, che furono creati nel nord Italia in quel periodo. Nello stesso secolo, più precisamente intorno al 1480, sono stati introdotti i semi come li conosciamo oggi, cioè cuori, quadri, fiori e picche. Le figure hanno subito una evoluzione per quanto riguarda le forme ed il nome nel corso dei secoli. Inoltre, i disegni sono diventati via via sempre più schematici e meno particolareggiati.

    Le carte oggi

    Il mazzo più diffuso oggi comprende 54 carte cioè 13 carte per ognuno dei quattro semi, più due jolly. Le tredici carte di ogni seme sono costituite da dieci carte numeriche da 1 (l’asso) al 10, e da tre figure di importanza e valore crescente: fante, regina e re. Di solito negli angoli è riportato il valore della carta.

    I giochi più diffusi

    In Italia sono tantissimi i giochi di carte, spesso simili tra loro ma con qualche differenza tra le versioni delle varie città. Tra i giochi più famosi possiamo citare scopa, scopone, briscola, tressette, bestia, settemmezzo e assopigliatutto. La maggior parte di questi giochi nascono con le carte napoletane. Ma in Italia oggi sono molto diffusi anche i giochi con carte francesi come ad esempio scala40, burraco e poker. Quest’ultimo, in particolare, ha vissuto un vero e proprio boom a partire dagli anni duemila in concomitanza con l’arrivo dei casinò online. Il poker è oggi uno dei giochi più diffusi sia nelle case da gioco fisiche che online, dove spesso sono presenti offerte come i bonus senza deposito per i casinò. Anche per questo su Internet il poker – soprattutto il Texas Hold’em, cioè la più celebre specialità con carte comuni, è sicuramente uno dei giochi di carte più popolari. Per concludere, si può certamente affermare che il legame dell’Italia con le carte e con il gioco è molto forte e negli ultimi anni ha visto un’evoluzione con l’arrivo delle nuove tecnologie e la digitalizzazione. E in futuro? Probabilmente, cambierà ancora il modo di giocare, ma di sicuro le carte continueranno ad esistere…

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