Cambia la location ma il successo del Festival “Jazz in Piazza” resta immutato. La quarta edizione della kermesse organizzata dall’associazione Sud Music, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale e il sostegno di sponsor locali, ha richiamato nella nuova cornice di Piazza Matteotti, nelle serate del 29 e 30 agosto, un numeroso pubblico di appassionati e semplici curiosi, che ha potuto godere delle performance di affermati artisti della scena locale e di nomi di assoluto rilievo del panorama jazz nazionale e internazionale. «L’emozione provata è la stessa della prima edizione», confessa Valerio Sgarro, direttore artistico del Festival, che ai nostri microfoni ha commentato le novità dell’edizione 2024. «Passare a esibirsi in un luogo come Piazza Matteotti, centro della città, importante per il connubio con l’arte, un posto che per la comunità è storico, è un onore ma anche una grande responsabilità. Abbiamo voluto alzare il livello portando a Cerignola per la prima volta Fabrizio Bosso con un proprio progetto, accompagnato da Julian Olivier Mazzariello».
TRA REALTÀ LOCALI…
Tra le novità della seconda edizione – con la conferma alla conduzione di Antonella Cappelli e la partnership con Radio Albatro – c’è stato il format, che ha visto in entrambe le serate gruppi formati da artisti professionisti locali fare da “apripista” per gli headliner. A inaugurare il festival sono stati i “Fukushima mon amour”, collettivo formato da musicisti e personalità di diversa estrazione, accomunati dalla passione per la musica da cinema contaminata dalle influenze del jazz, del funk, del rock e del soul. Con la voce di Lisa Manosperti, artista barese classificatasi seconda a “The Voice Senior” 2023, il gruppo è composto da Giacinto De Pasquale, chitarrista e guida della formazione, Domenico Cartago, al piano, Michele Maggi, al basso, e Attanasio Mazzone, alla batteria. Venerdì è stato il turno dei “Border Society”, progetto afro-beat nelle cui fila militano il cerignolano Nicola Lopane (batteria), Lorenzo Zitoli (basso elettrico), Salvatore Magrone (percussioni), Giuseppe Mazzilli (chitarra elettrica), Pietro Lomuscio (piano), Johnny Grieco (sax tenore), Angelo Manicone (sax baritono) e Pino Melfi (tromba). Il collettivo pugliese, tra cover di capisaldi del genere e pezzi originali, ha portato sul palco di Piazza Matteotti sonorità che uniscono il soul, il bop e il funk ai ritmi etnici e tribali. Il tutto nel solco di un unico flow che unisce musica, filosofia e attivismo per la pace e diritti umani.
…E STAR INTERNAZIONALI
Il ruolo da special guest nel corso della prima serata è stato ricoperto dagli “Ohisashiburi” (nome giapponese che significa “Da quanto tempo non ci vedevamo”), una formazione “internazionale” nata a Londra dall’incontro fra il pianista inglese Jonathan Gee con il sassofonista barese Gaetano Partipilo, con quest’ultimo che gli ha successivamente presentato il bassista Giuseppe Bassi e il batterista Fabio Accardi. Da lì sono state poste le basi per l’intrigante progetto “Reimagining the Beatles”. «Tutto è nato da un giro di concerti in Inghilterra che con Jonathan ho fatto nel 2017 – ha ricordato Partipilo -. Quando l’ho invitato in Italia, ho coinvolto Giuseppe e Fabio e pian piano abbiamo iniziato a suonare i Beatles partendo da una canzone, arrangiata da Jonathan. Al tour successivo ne abbiamo aggiunta un’altra e così, in maniera del tutto naturale, abbiamo iniziato a lavorare su un repertorio di canzoni famose del gruppo di Liverpool, rivisitandole, stravolgendole e dandogli una connotazione jazz, una visione più intimistica sia nel suono che nelle dinamiche. E da allora ci divertiamo». Divertimento che traspare visibilmente anche nello sguardo di Jonathan Gee: «Sono innamorato dell’Italia e al contempo Gaetano, Giuseppe e Fabio amano l’inglese e Londra. Siamo accomunati dall’amore per il jazz e lo abbiamo trasportato in questo progetto. Con le nostre rivisitazioni dei brani dei Beatles il pubblico si divertirà».
Il gran finale, nella seconda serata, è stato affidato a due colonne portanti del jazz italiano e internazionale: il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello, due artisti dal curriculum stellare che non solo da anni occupano un posto nell’olimpo del jazz italiano, ma che hanno collaborato con tutti i più importanti nomi del pop italiano. Il sodalizio tra i due nasce dieci anni fa con l’album “Tandem”, e prima ancora con diverse collaborazioni sul palco. Quest’anno è stato dato alla luce un nuovo album, intitolato “Il cielo è pieno di stelle”. Si tratta di un omaggio a Pino Daniele, nel quale i due artisti hanno reinterpretato i più grandi successi del cantautore napoletano come “Je so pazz”, “A me me piace o blues” e “Quando”. Bosso e Mazzariello hanno eseguito per il pubblico di Cerignola vari pezzi estratti dal loro ultimo lavoro in una performance intensa, virtuosa ma comunque raffinata che ha entusiasmato le orecchie più avvezze e non ha lasciato indifferenti neanche i neofiti del genere.
(articolo a cura di Gioacchino Matrella e Giovanni Rubino)