E’ indigesto al centrosinistra cerignolano il riconcorrersi di notizie più o meno fondate sul futuro dell’Ospedale di Cerignola. Il gioco del «tutti smentiscono tutti» non convince i sette d’opposizione. «Emiliano smentisce Miglio dicendo di non aver mai parlato con lui del nostro nosocomio. Già ieri, in effetti, le prime dichiarazioni del Sindaco di San Severo puzzavano di bruciato. In nottata la conferma e la sensazione che a rimetterci di più alla fine della fiera sarà proprio il nostro presidio ospedaliero» spiega il gruppo guidato da Sgarro.
«Va evitato a ogni costo il declassamento da I° livello a Ospedale di base, solo così si potrà continuare a garantire realmente l’attuale livello di assistenza. Non pervenuto in questa partita il Sindaco di Cerignola – fanno sapere in coro i consiglieri -. Il 27 marzo 2015, meno di un anno fa, il tavolo di verifica attivato presso il Ministero della Salute, promuoveva gli adempimenti contabili e i livelli di assistenza sanitaria in Puglia. Per il terzo anno consecutivo il bilancio economico del servizio sanitario regionale chiude in pareggio e ha addirittura registrato il superamento degli obiettivi economici e finanziari, anche in tema di pagamento dei fornitori. Tutto ciò per rinfrescare la memoria agli sciacalli e ai miserabili della polemica e della politica cittadina. Al netto di ogni scontro comunque ci sono fatti che vanno sottoposti all’attenzione dei cittadini e del Presidente Emiliano. Tra questi la distribuzione territoriale dei Punti Nascita e i criteri di sicurezza di questa distribuzione stabiliti nell’Accorso Stato-Regioni. La valutazione, fatta sulla base di indicatori del PNE (Piano Nazionale Esiti) del 2014, ci parla di un notevole aumento di nascite presso la nostra struttura che ha raggiunto la cifra di 863 per 2015 (+135 rispetto al 2013). Un numero troppo alto, impossibile da distribuire sul territorio e se non si può chiudere il Punto Nascita, non si possono chiudere Rianimazione e Centro Trasfusionale, “paletti” di sicurezza indispensabili e funzionali. Anche per questo l’Ospedale di Cerignola non può essere declassato! Questo uno dei fattori che andrebbe portato all’attenzione del Presidente Emiliano».
Chiaro e necessario risulta a questo punto l’apertura di un dialogo, che vada oltre la protesta e il lamento del popolo degli indignati, che pur serve, ma che difficilmente potrà risolvere il tutto. «È una partita tra istituzioni, ma in questo momento il telefono è muto -scrivono i sette consiglieri di centrosinistra -. Non si può giocare su date e parole. Se declassato, entro il 2017 il nostro Ospedale rischia di essere smembrato. A Emiliano chiediamo attenzione nei confronti del basso tavoliere. Ove mai dovesse essere confermato il declassamento però, noi non esiteremo a presentare ricorso al TAR, come successo per altre realtà. Il resto – concludono – sono chiacchiere».