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    Sequestrate 18 tonnellate di prodotto ittico mal conservato. Denunciati due uomini per ricettazione

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    Si é conclusa un’operazione complessa di polizia giudiziaria finalizzata a verificare il rispetto della normativa vigente in materia di legale commercializzazione di prodotti ittici. Le azioni sono state svolte congiuntamente da personale del Commissariato della Polizia di Stato di Cerignola e da militari del Nucleo di Polizia della Guardia Costiera di Bari. Facendo seguito ad un’attività investigativa volta a tracciare le direttrici commerciali di partite di merce oggetto di refurtiva, sono stati eseguiti mirati controlli presso due depositi di prodotti alimentari della zona industriale di Cerignola.

    In uno dei due stabilimenti è stata rinvenuta una partita di baccalà che, dai riscontri effettuati dagli investigatori, è risultata essere parte di un più consistente lotto trasportato su un autoarticolato, oggetto di furto e rapina perpetrati da ignoti alcune settimane prima nel territorio di Trani. La merce è stata immediatamente sottoposta a sequestro penale. Inoltre, nel corso delle stesse verifiche, condotte con il supporto di medici del Servizio veterinario dell’ASL di Foggia, in entrambi i depositi sé stata accertata la presenza di notevoli quantità di prodotto ittico vario (scampi, gamberi, code di rospo, alici, etc.) e altri alimenti (legumi, mais, arachidi, mandorle, castagne, caramelle, etc.) di incerta provenienza, con scadenza superata, sprovvisti di tracciabilità (poichè totalemnte mancanti delle previste etichette o muniti di etichette non conformi alle norme), nonchè di rintracciabilità, in quanto non etichettati nè scortati da documentazione amministrativa o contabile idonea per attestarne la provenienza. Parte della merce (grossi quantitativi di baccalà) è stata rinvenuta in confezioni non sigillate, tenuta su scaffali arrugginiti in pessime condizioni igienico-sanitarie ed è, pertanto, stata giudicata in cattivo stato di conservazione.

    Complessivamente, il personale operante ha proceduto al sequestro (penale ed amministrativo) di oltre 18 tonnellate di prodotto, per un valore commerciale stimato di oltre 200.000 euro. I due esercenti sono stati denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria per i reati di ricettazione (648 c.p.) e commercio di alimenti in cattivo stato di conservazione (Articolo 5 lett. b della legge 283/1962). Sono stati elevati 5 verbali amministrativi con la conseguente irrogazione di sanzioni pecuniarie per un importo di 31.500 euro. Il prodotto non idoneo al consumo umano è stato avviato alla distruzione. Le verifiche hanno consentito di impedire l’immissione illecita sul mercato di prodotto ittico di pregio e la successiva vendita dello stesso a prezzi inferiori a quelli normalmente praticati, così da evitare ingenti danni economici (in termini di perdite di guadagno) agli esercenti onesti e corretti.

    8 COMMENTS

    1. Purtroppo non sono pubblici i nomi, perciò non li sappiamo, perché la Polizia non li ha resi tali. La vera motivazione sta nel fatto che devono prima provare la vera implicazione dei denunciati e poi potranno rendere pubblici i nomi. Prima di allora, per legge, non è possibili comunicare agli organi d’informazione i nominativi degli implicati. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo naturale corso e sapremo anche i nomi dei veri colpevoli. Grazie per i vostri interventi… Redazione!!!

    2. E’ cosa giusta, prima verificare è dopo rendere pubblici i nomi, poichè in un recente passato una nota azienda conserviera di Cerignola che esporta olive ripiene al tonno e stata condannata dai media di aver causato avvelenamento da botulino riempiendo pagine di giornali, notizia poi risultata falsa, che non ha determinato gli stessi paginoni di smentita sui media, subendo gravi danni economici e di immagine.
      L’importante e vendere e quindi rendere appetibili le notizie.

    3. ..no, l’importante -a quanto pare- è continuare a vendere il pesce…AVARIATO!! Buona intossicazione a tutti!

    4. Ragazzi questi reati sono i piu criminali ,avvelenare uomini donne e sopratutto bambini .Gli dovrebbero veramente far del male .Ma purtroppo noi siamo abituati a questi tipi di reati e a nessun tipo di reazione da parte degli organi competenti.Vediamo chi vende pesce al mercato in maniera schifosa , chi vende i botti di fine anno all’angolo della strada e niente si fa ,fruttivendoli improvvisati all’angolo della strada e il piu totale menefrechismo e nonm parlo dei vigili o della polizia ma proprio di chi li comanda che non se ne frega niente sono tutti di una pasta , pasta frolla .

    5. Non si fà la caccia alle streghe, ma quello che emerge in questa “nefanda” situazione è un fatto, che non ha bisogno di anlisi e controanalisi. I locali dove era custodito e stipato questa merce non aveva le caratteristiche di idoneità per la conservazione. Detto questo, i nomi e cognomi sono superflui, basta mettere sull’avviso la cittadinanza sula filiera ed in particolare, indicare il terminale di questa catena. Questi “infami sciacalli”, quando sarà appurata la loro colpevolezza, saranno certamente “banditi” dal commercio, conoscendone anche i nomi saranno sicuramente oggetto di “particolari” attenzioni da parte di tutti. Questa sarebbe la giusta “cura” da usare con tutti coloro che mostrano un tale disprezzo per la vita altrui.

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