Valorizzare il territorio significa riconoscere le peculiarità e le specificità che lo caratterizzano, mettendo in connessione agricoltura, turismo, cultura, paesaggio. E allora “Targa Puglia” parte dall’IISS Pavoncelli con venti equipaggi provenienti da Bari, Melfi, Foggia, Cerignola e altre province pugliesi a bordo di fantastici bolidi d’epoca. La carovana è stata accolta nell’Auditorium “Marianna Manfredi” di istituto per i saluti del dirigente scolastico Pio Mirra e dell’Assessore alla cultura del Comune di Cerignola, prof.ssa Rossella Bruno. Studentesse e studenti hanno accolto i graditi ospiti e hanno reso vivo l’evento con rappresentazioni della storia locale e della scuola, nata nel lontano 1891. Spazio è stato riservato alla tragedia della guerra che oggi stiamo vivendo da non dimenticare anche nei giorni belli.
Gli ospiti hanno degustato le preparazioni gastronomiche “della casa”: croissant al pistacchio, croissant al cioccolato bianco, croissant alla confettura di albicocche, trecce di brioche sfogliata con crema e frutti di bosco, pain ou chocolat, profiteroles, panini e cornetti salati farciti, parmigianine di melanzane, tranci di focaccia barese. Poi visita guidata al “Museo delle macchine agricole” presente in istituto e di prossima inaugurazione, dove gli studenti ciceroni hanno raccontato la storia della nostra terra. Tutti gli ospiti sono stati omaggiati di una borsa artigianale realizzata dalle studentesse del corso “Industria e artigianato per il Made in Italy” nei laboratori di confezione e sartoria di istituto.
Un ringraziamento all’ideatore di “Targa Puglia” Michele Perla che ha fatto dono all’istituto di una targa ricordo, alla prof.ssa Nunzia Terlizzi e alla prof.ssa Angela Lasalvia per l’organizzazione, alla prof.ssa Lucia Amoroso per i servizi di accoglienza, al prof. Nicola Pasquariello per i servizi di sala&bar e ai nostri chef, proff. Antonio Pizzi e Davide Ricco e soprattutto a tutti i magnifici ragazzi del Pavoncelli. E allora “basta poco” per utilizzare le bellezze locali, promuovere i luoghi di produzione delle nostre eccellenze e fare in modo che gli elementi identitari del territorio siano in grado di conferirgli forza distintiva per un (ri)lancio della nostra economia.