Bisogna scomodare per l’ennesima volta, ma quanto mai azzeccata, i “corsi e ricorsi” storici di vichiana memoria per celebrare la promozione in serie C dell’Audace Cerignola. Non soltanto perché la festa è giunta in occasione del confronto con la stessa avversaria (Bitonto sia per la vittoria dell’Eccellenza nel 2017, sia domenica), ma anche perché da giorno nefasto il 24 aprile si è tramutato in data storica e incancellabile, archiviando definitivamente il ko di Rieti contro la Fermana. Lo zampino del destino per ricucire le ferite del recente passato, niente di meglio per chiudere un cerchio e saldare tutti i conti con le criptiche vicende del 2019 che impedirono, già allora, la possibilità di accedere alla terza serie. Stavolta però, nessuno avrà da ridire e da contestare, il passaggio di categoria sul campo è la soddisfazione più grande e la migliore rivincita possibile. Non poteva, non doveva essere altrimenti: un “Monterisi” traboccante di colori gialloblu e di appassionante sostegno non andava sprecato, rimandando magari la festa. Il gol decisivo di Mattia Tascone ha mandato al tappeto i neroverdi, scatenando una euforia ancora adesso tangibile a distanza di giorni.
Cinque stagioni in D per centrare finalmente il traguardo, quasi otto anni per risalire dalle polveri della Prima Categoria e vedersi spalancare le porte del professionismo per la prima volta nella storia. Il presidente Danilo Quarto, l’intero staff dirigenziale, mister Michele Pazienza e i suoi calciatori hanno stracciato tutte le concorrenti con un cammino da record (prima dell’intera serie D a ottenere il pass), ritrovando la C dal lontanissimo 1937. Il coronamento di un cammino partito con la famiglia Grieco, mai allontanatasi dalle vicende del pallone cerignolano e artefice della risalita: dal Cerignola dei cerignolani (capace di restare imbattuto per 84 gare ufficiali) al ritorno nel massimo campionato dilettantistico a diciassette anni dall’ultima apparizione. Un collage di volti, atleti, allenatori e componenti vari che può sentire suo un pezzetto di questo eccezionale obiettivo. Una tifoseria non più costretta a ingoiare bocconi amari, ma che ha accompagnato passo dopo passo la cavalcata trionfale, ripartendo con ancor più entusiasmo e sostegno, anche e soprattutto nei momenti difficili, potendo liberare alfine l’urlo di gioia più autentico.
Allargando gli orizzonti, è una vittoria per tutta la città: una vetrina non trascurabile per l’intero territorio, con la possibilità di ospitare nel prossimo campionato alcune delle più blasonate squadre del Mezzogiorno d’Italia. “Gambe d’oro”, pellicola del 1958 interpretata da Totò nella nostra terra, adesso è realtà: anche nel film le “cicogne” conquistavano la promozione in serie C, con il Barone Fontana a prefigurare orizzonti ancora più prestigiosi per la maglia del Cerignola. Le gambe d’oro dei giorni nostri sono quelle di Malcore, Allegrini, Agnelli, Loiodice e tutti gli altri di una rosa artefice di qualcosa che resterà indelebile nella memoria di tantissimi, a poco più di un mese dal 110° anno della fondazione del club. E allora cara Audace, dillo a gran voce: “ScusateCi il ritardo…”.
Bravo Audace Cerignola, fortissimo!!!!!! Il tuo tifoso più lontano in assoluto!!!!!! Baci a tutti da Melbourne. Let’s go !!!!!