Il fine settimana ha visto i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia impegnati in un permeante servizio di controllo del territorio. A coadiuvarli il personale della Compagnia di Intervento Operativo, un velivolo del NEC di Bari ed unità cinofile. Svolta in tutta la provincia attività preventiva volta a contrastare forme di criminalità predatoria e diffusa, illeciti amministrativi inerenti violazioni del codice della strada e repressione dei reati in violazione della normativa sulle sostanze stupefacenti. Oltre 80 i Carabinieri impegnati che hanno eseguito: 10 arresti: 9 in flagranza di reato 1 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un cerignolano ritenuto responsabile di rapina in banca perpetrata ad Apricena.
APRICENA (FG): IMPRONTE DIGITALI FATALI PER UN RAPINATORE CERIGNOLANO IN TRASFERTA AD APRICENA
I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno tratto in arresto CANONICO Michele, classe 1992, originario di Cerignola, responsabile di rapina perpetrata il 16 novembre 2011 ai danni della Banca Credem di Apricena. L’arresto è stato operato dai Carabinieri delle Compagnie di San Severo e Cerignola che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lucera, su richiesta di quella Procura della Repubblica. Il cerignolano, all’epoca incensurato, in concorso con altra persona in corso di identificazione, dopo aver superato a volto scoperto il bussolotto d’ingresso della banca, saltava sul banco dell’unico impiegato presente alle casse e, dopo averlo colpito con pugni e schiaffi in pieno viso, gli intimava di aprire la porta girevole per far accedere il complice travisato da una calzamaglia. Nel frattempo CANONICO prelevava dalla cassa la somma contante di Euro 9.126,80 per poi fuggire unitamente al complice. Acquisite tutte le informazioni utili dai clienti presenti all’azione delittuosa, le indagini dei Carabinieri della Compagnia Carabinieri di San Severo proseguivano con gli accertamenti sulle impronte digitali lasciate da uno degli autori dell’azione delittuosa.
Il primo rapinatore infatti, per accedere all’istituto bancario, aveva dovuto far rilevare l’impronta di un dito al lettore del sistema di sicurezza e lo aveva fatto posando sull’impianto di rilevamento il pollice. L’impronta veniva inviata al Reparto Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) di Roma dove, confrontata con le altre impronte digitali presenti in archivio non consentiva di individuarne il titolare in quanto non presente nella Banca Dati. Nell’agosto del 2012 CANONICO veniva arrestato dai Carabinieri della Stazione di Ruvo di Puglia per “Spendita di monete false” e veniva pertanto sottoposto al fotosegnalamento. Gli operatori del R.I.S., grazie ad esami minuziosi, riscontravano una rispondenza inequivocabile tra l’impronta esaltata ed asportata dai Carabinieri di San Severo e quella rilevata dai colleghi di Ruvo di Puglia in occasione dell’arresto del CANONICO. A supporto di tale oggettivo riscontro i Carabinieri confrontavano la descrizioni fornite dai testimoni della rapina in banca e relative alla caratteristiche antropometriche ed all’inflessione dialettale dei rapinatori, con le immagini dei filmati estrapolati dal sistema di videosorveglianza. Dal raffronto si rilevava una evidente somiglianza del primo rapinatore entrato nell’istituto di credito con il CANONICO. Sulla base degli oggettivi elementi di reità raccolti dai Carabinieri la Procura della Repubblica di Lucera ha richiesto l’emissione del provvedimento custodiale anche al fine di evitare il reiterarsi di fatti di tale gravità, considerato il disinvolto ricorso alla violenza da parte del CANONICO nell’aggredire il cassiere. L’istanza è stata accolta dal Tribunale di Lucera e l’ordinanza puntualmente eseguita dai Carabinieri Compagnia Carabinieri di San Severo e di Cerignola.
FOGGIA (FG): I CARABINIERI ARRESTANO DUE “TOPI D’APPARTAMENTO”
CALABRICE Mauro Antonio 22enne e FINAMORE Ciro, 20enne, sono stati arrestati perché presunti responsabili di tentato furto aggravato. I due sono stati sorpresi dai Carabinieri proprio mentre uscivano da un’abitazione sita al primo piano di Via Rovelli (zona Macchia Gialla) nel quale si erano introdotti sradicando l’avvolgibile e rompendo il vetro di una finestra. Ad allertare i Carabinieri la telefonata di un vicino di casa che segnalava la presenza dei due nell’appartamento in quel momento disabitato per essere la titolare fuori Foggia. La consapevolezza della padrona di casa di poter trovare spiacevoli “sorprese” al rientro l’aveva indotta a portare altrove gioielli e denaro contante. Gli arrestati sono stati associati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari. Gli arresti sono stati convalidati i due sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
FURTO AL DEPOSITO DELLE FERROVIE ARRESTATO DAI CARABINIERI 18ENNE MACEDONE
I Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno tratto in arresto AHMED Armando, 18enne di origine macedone domiciliato presso il campo nomadi di di Borgo Arpinova, trovato in possesso nr. 60 “fermagli in ferro per attacchi traversa rotaie” asportati dal deposito Ferrovie dello Stato ubicato nel Rione Martucci. L’AHMED, in compagnia di un minore deferito alla compente A.G. è stato notato dai Carabinieri uscire dal deposito ferroviario con un borsone vistosamente pesante. Insospettiti i due sono stati fermati e controllati, all’interno del borsone i Carabinieri hanno accertato la presenza dei fermagli illecitamente asportati. Il materiale oggetto di furto è stato restituito ad un rappresentante delle Ferrovie dello Stato.
SORPESI DAI CARABINIERI CON FILI DELLA LINEA TELECOM
AMET Sergio, 25enne e EMIN Ahmed, 21enne, entrambi macedoni e domiciliati presso il campo nomadi di Borgo Arpinova, sono stati sottoposti a fermo di p.g. dai Carabinieri della Compagnia di Foggia perché trovati in possesso di 100 kg di cavi di rame proveniente dalle linee Telecom. Ad attirare l’attenzione dei Carabinieri la targa macedone e un certo stato di disagio dei due controllati che, all’interno del cofano, avevano ammassato i fili di rame. Per giustificarne il possesso hanno riferito di averlo avuto da un connazionale in “tentata vendita” ma non essendo riusciti a “piazzarlo” lo stavano cercando per restituirglielo.
MANFREDONIA: FURTO ALL’ACQUEDOTTO PUGLIESE. ARRESTATI TRE RUMENI DAI CARABINIERI
VADUVA Ion Valentin, classe 1987; POPESCU Nicolae, classe 1979; IVAN Daniel Iulian, classe 1988 tutti di origine rumena, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia perché ritenuti responsabili di furto aggravato ai danni di una struttura dell’Acquedotto Pugliese sita in località “mezzanelle” del comune di Manfredonia. Un dipendente dell’acquedotto recandosi al lavoro si è visto la strada sbarrata da un veicolo, Richiesto l’intervento dei Carabinieri, ha notato che la porta d’accesso al centro era stata forzata così come la porta di accesso ad una struttura che contiene le cisterne per la gestione delle acque. I tre accortisi della sua presenza hanno tentato di allontanarsi a bordo di un’autovettura bloccata dai Carabinieri. Il sopralluogo ha consentito di accertare che per più giorni qualcuno si era introdotto nella struttura e aveva divelto le finestre in alluminio anodizzato, sfilato cavi di rame ed altro materiale ferroso (tombini palificazioni, barre in alluminio utilizzate come passamano) portato via in un secondo momento.
MONTE SANT’ANGELO: RUBA PRODOTTI DI COSMESI AL “LECLERC” ARRESTATO DAI CARABINIERI.
I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto LANZONE Sergio, classe 1974, ritenuto responsabile di tentato furto. L’uomo all’interno del centro commerciale “Leclerc” ha nascosto numerosi prodotti di cosmesi nelle tasche interne del giubbotto che aveva indosso. Gli strani movimenti sono stati notati dagli addetti alla vigilanza attraverso la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Avvisati i carabinieri, il LANZONE è stato sorpreso mentre tentava di oltrepassare le casse. Fermato ha spontaneamente consegnato parte della merce asportata trattenendo alcuni pezzi rinvenuti a seguito di perquisizione personale. La refurtiva è stata restituita all’avente diritto, l’arrestato ristretto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari.
CARPINO: VOTA E SCATTA UNA “FOTO RICORDO” ALLE SCHEDE
Un 68enne di Carpino è stato deferito in stato di libertà dai Carabinieri per avere scattato una foto alle schede elettorali dopo aver esercitato il diritto di voto. L’intervento dei Carabinieri è stato richiesto dal presidente di seggio che ha udito il rumore tipico della fotocamera quando si scatta un fotogramma provenire dalla cabina elettorale. L’autore si è giustificato dicendo che voleva tenere le foto come ricordo.
Sta gentaglia straniera, deve rimpatriare e basta.
Non è giusto che oltre ai danni anche la beffa di mantenerli in galera con i nostri soldi.