Mai così tanti blitz in un anno: 28 con 223 foggiani (35 ai domiciliari) arrestati e/o fermati su ordinanze cautelari dei gip e decreti di fermo dei pm; 11 per droga con 134 arresti; 5 per estorsioni e 24 arresti; 3 per ricettazione/riciclaggio di veicoli e 15 arresti; 2 anticaporalato con 5 arresti, 5 obblighi di dimora e 10 aziende agricole sottoposte a controllo giudiziario; 2 per assalti ai bancomat e 13 arresti; 1 per traffico di rifiuti con 2 arresti; 1 maltrattamenti in una Residenza sanitaria per anziani e 4 arresti; 1 per reati contro la pubblica amministrazione e 2 arresti; 1 per tentato omicidio e 7 fermi. Cinque i blitz eseguiti su ordinanze di Gip “forestieri”: il giudice per le indagini preliminari di Avellino e Chieti è intervenuto per assalti a bancomat compiuti da foggiani fuori regione; il Gip di Potenza e Campobasso per traffici di droga che coinvolgono anche cerignolani nel primo caso e sanseveresi nel secondo; l’omologo di Trani per rapine, furti e riciclaggio camion col coinvolgimento anche di cerignolani. Cinque gli arresti su indagini della Direzione distrettuale antimafia di Bari (3 per estorsioni, 1 per tentato omicidio, 1 per traffico di rifiuti); 18 quelli eseguiti dalla Procura foggiana.
A San Severo si registra il maggior numero di operazioni contro il crimine organizzato: ben 9 i blitz eseguiti, di cui 7 per droga, 1 per caporalato, 1 per racket di auto. Seguono Cerignola con 4 blitz per ricettazione/riciclaggio auto, rapine a blindati e furgoni e droga; e Foggia con soli 4 blitz, di cui 3 della Dda per estorsioni e tentato omicidio e il 4° relativo all’estorsione per la restituzione di un’auto rubata. Infine un blitz anche a San Nicandro Garganico (4 arresti per droga). La centralità dell’affare droga è confermata dagli oltre 83 chili di cocaina tolti dalle strade, mai così tanti; e dagli 11 blitz (2 da fuori regione) su 28 complessivi con l’arresto di 134 foggiani. San Severo è il crocevia di traffici e la piazza per lo smercio al dettaglio: dei 7 blitz antidroga eseguiti nella cittadina dell’alto Tavoliere, il più importante e non solo numericamente è stato “Troy” con 55 arresti tra il 10 ottobre e il 23 novembre, con il ricorso per la prima volta in Capitanata agli arresti differiti, eseguiti non nella flagranza del reato ma a distanza di mesi per non compromettere le indagini in corso e svelare che gli acquirenti erano poliziotti sotto copertura.
Dai primi anni del nuovo secolo si continua a non registrare su Cerignola indagini a largo raggio sulla mafia locale, che pure è la più ricca delle tre organizzazioni che compongono la quarta mafia di Italia insieme a “Società foggiana” e mafia garganica. Ma la criminalità della cittadina del basso Tavoliere ha visto confermata attraverso 5 blitz e circa 40 arresti la capacità di diversificare gli affari illeciti e di muoversi anche oltre i confini territoriali: dal traffico di droga (gente del posto coinvolta nell’operazione del 30 settembre con 15 ordinanze del gip di Potenza per spaccio sull’asse Cerignola-Vulture); agli assalti a blindati e camion nel Foggiano e altre zone d’Italia (17 arresti il 3 novembre); al riciclaggio d’auto, con il blitz San Cristoforo del 13 dicembre e 7 arresti: auto rubate in varie zone d’Italia, portate a Cerignola per essere smontate in modo da rivenderne le singole parti anche on line in tutta Italia e in Polonia. «Il riciclaggio delle auto fa guadagnare qui a Cerignola quanto lo spaccio»: parole profetiche quelle di metà degli anni Novanta del dirigente del commissariato.