Nell’ambito di controlli a persone sottoposte agli arresti domiciliari i Carabinieri hanno tratto in arresto, perché responsabili di evasione, RUBANO Antonio 31enne, STALLONE Antonio 20enne e CARDUCCI Luciano Gesuè, 22enne, tutti foggiani. Il CARDUCCI, agli arresti domiciliari dal novembre 2012 per maltrattamenti in famiglia e stalking nei confronti della ex-convivente, e lo STALLONE, sottoposto alla stessa misura per un’estorsione ai danni di un minore dal quale si era fatto consegnare preziosi del valore di 2.000,00 euro che il minore aveva sottratto ai genitori, scontavano la citata misura nello stesso stabile e sono stati notati dai Carabinieri fermi fuori dal portone intenti a parlare tra loro. I due accortisi della presenza dei Carabinieri hanno tentato di allontanarsi ma sono stati bloccati e tratti in arresto. RUBANO Antonio, agli arresti domiciliari perché responsabile di spaccio di stupefacenti, è stato invece arrestato per essersi allontanato dalla sua abitazione per inveire contro i Carabinieri che erano intenti a controllare la sua autovettura parcheggiata in modo irregolare tanto da ostruire il passaggio ad altri autoveicoli.
I Carabinieri hanno dato esecuzione a due ordini di carcerazione emessi a carico di MIRAGLIA Antonio Giuseppe, 42enne e PERNA Giovanna, 40enne. Il primo deve scontare 10 mesi di reclusione per tentata estorsione commessa nel 2010 quando, dopo aver simulato un sinistro stradale andando ad urtare contro un altro autoveicolo, minacciava il conducente dell’altra autovettura per farsi consegnare 100 euro a titolo di come risarcimento danni. Nella circostanza, a a seguito di denuncia della vittima, fu sottoposto a fermo di p.g.. La PERNA è invece stata condannata ad un anno di reclusione per SPENDITA DI MONETE FALSE, reato commesso nel 2007 A MILANO allorquando tentò di spendere una banconota da € 50 risultata falsa. TETI Costantino, 29enne foggiano, già noto alle Forze di Polizia è stato arrestato in flagranza di reato in quanto sorpreso mentre, in possesso di accendini e utilizzando diavolina, stava appiccando il fuoco ad un’autovettura parcheggiata in via De Viti De Marco. I Carabinieri dall’Aliquota Radiomobile a bordo di una “gazzella”, dopo essere intervenuti per l’incendio di un’altra autovettura nella stessa via, hanno ipotizzato che l’autore potesse essere un piromane e che pertanto avrebbe potuto ripetere il gesto Appostatisi, dopo circa un’ora, hanno notato arrivare un soggetto il quale tentava di dar fuoco ad un’altra auto senza riuscirci perché bloccato dai Carabinieri che procedevano a altresì a spegnere le fiamme ed arrestarlo. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto il TETI è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
RUSSO Gaetano, di anni 41, di Stornara, suo fratello RUSSO Domenico, di anni 37, di Stornara, il di loro padre RUSSO Fedele, di anni 68, di Cerignola, e TARRICONE Mario, di anni 46, di Cerignola, con piccoli pregiudizi di polizia, che venivano sopresi in località Arpinova, all’interno del parco archeologico ivi ubicato, mentre con degli “spilloni” in ferro di alcuni metri di lunghezza, stavano praticando dei fori nel terreno alla ricerca di materiale archeologico. Gli stessi, alla vista dei militari che, avendoli notati a distanza, si erano appostati in zona, si davano alla fuga a bordo della loro autovettura, ma venivano raggiunti e tratti in arresto per i reati di scavi non autorizzati di materiale archeologico, di furto di circa n.100 carciofi che avevano raccolto da un terreno coltivato privato sito nella zona e resistenza a pubblico ufficiale per aver tentato la fuga. Dopo le formalità di rito, venivano associati ala casa circondariale. GARRUTO Vincenzo di anni 21, incensurato di Foggia, nullafacente, che nel corso della notta, nel rione Candelaro, veniva sorpreso all’interno di un’autovettura asportata poco prima, che veniva spinta da un’altra autovettura condotta da un complice che riusciva a darsi alla fuga, mentre il GARRUTO veniva bloccato e tratto in arresto per furto aggravato. Nella mattinata si è tenuto il giudizio direttissimo, nel corso del quale è stato convalidato l’arresto mentre l’imputato, poiché incensurato, è stato rimesso in libertà senza alcun obbligo.
Non capisco perchè, questi signori sanno dove trovare i reperti archeologici, LO STATO NO’ ! E’ strana sta cosa, ma è da anni che è sempre così.
Ma perchè lo Stato non assume i giovani o queste persone esperte a queste ricerche che ritengono importanti, per alleviare disoccupazione e arricchire nello stesso tempo il nostro patrimonio culturale?
CHE ITALIA STUPIDA, E INCONGRUENTE.
QUESTA E’ L’ITALIA DEL MALAFFARE
Bravo Forza Italia, infatti siamo circondati da un Patrimonio inestimabile, immaginate quanti turisti che verrebbero a cerignola da tutto il mondo?
Giustissima osservazione.
Il problema sai qual’è Forza Italia?
La libertà rende liberi, e a loro sta cosa non va giù, dobbiamo morire tutti e sottostare a tutto e a tutti, praticamente come i reperti archeologici, restare sotto terra.
Questi Politici non hanno capito una cosa importante, quando toglieranno definitivamente il pane dalle nostre tavole, LORO diventeranno pane per i NOSTRI DENTI.
SIA CHIARO QUESTO.