Sono 192 le persone sospettate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza individuate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia nel corso di recenti attività ispettive condotte sotto la direzione della locale Procura della Repubblica negli ultimi mesi. Partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall’INPS sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo a livello centrale e dall’esito di specifiche analisi di rischio sono stati individuati diversi nuclei familiari al cui interno sono risultate presenti persone che percepivano il beneficio seppur risultando contemporaneamente proprietari di beni immobili o valori mobiliari ovvero percettori di redditi, non dichiarati, oltre le soglie previste dalla legge. Analizzando le istanze presentate, sono emerse numerose posizioni apparentemente irregolari prevalentemente a Manfredonia, San Severo, Lucera, Vieste, Rodi Garganico, Cagnano Varano e Carpino.
Tra questi 2 nuclei familiari con persone sottoposte a misure cautelari personali in quanto ritenute affiliati alla locale criminalità e 2 cittadini stranieri che avevano dichiarato falsamente di essere residenti in Italia. Altri casi sono stati scoperti a seguito di controlli in materia di lavoro sommerso presso esercizi commerciali, bar e ristoranti delle località sopracitate nonché in una R.S.A. di Cerignola, con richiesta dei dipendenti di essere pagati in nero per non perdere i requisiti per la concessione del beneficio. Oltre 150 posizioni sono emerse, invece, da un’attività ispettiva della Tenenza di Lucera che ha individuato persone che avevano riscosso vincite derivanti da giochi on-line, anche superiori a 100.000 euro, omettendo di comunicare tali circostanze, in tal modo conservando il beneficio.
L’ammontare delle presunte frodi riferite ai casi sopradescritti supera 1,2 mln di euro, di questi gran parte sono stati recuperati con sequestri. Tutte le posizioni sono al vaglio della Procura della Repubblica di Foggia, che ha delegato puntuali approfondimenti e disposto il sequestro delle somme ritenute indebitamente percepite. Va precisato che le persone indagate non possono essere considerate colpevoli fino al definitivo accertamento con sentenza irrevocabile. L’azione del Corpo è indirizzata al contrasto dei fenomeni che, come nel caso dell’accesso a benefici assistenziali da parte di chi non ne ha titolo, presentano un elevato disvalore sociale ed economico in quanto generano un danno immediato alle casse pubbliche distraendo risorse destinate a coloro che ne hanno realmente necessità.