Un connubio tra agricoltura e moda, settori trainanti del Made in Italy. Ieri, 31 marzo, ospiti nell’auditorium dell’IISS Pavoncelli due giovani imprenditori foggiani, Michele Steduto e Pietro Gentile, e i loro campi di cotone nella Capitanata. Alla guida del gruppo tessile Gest propongono una coltura alternativa, capace di alimentare una filiera redditizia e sostenibile che parte dal seme, passa dalla bambagia e arriva a camicie di misura certificate 100% bio e made in Italy. Obiettivo è seminare un futuro di sostenibilità, valorizzando le competenze di una filiera decisiva per il made in Italy, ma che si sta disperdendo: quella tessile, con il ritorno di attività come la filatura e la tessitura. Inoltre il cotone può dare concrete chance di rilancio per l’economia rurale dei nostri territori, i cui suoli fertili e le condizioni climatiche costituiscono l’ambiente ideale per il rilancio di una coltura già praticata in passato da queste parti, dicono i giovani imprenditori.
L’attività rivolta agli studenti dell’indirizzo “Agraria, agroalimentare e agroindustria” e alle studentesse dell’indirizzo “Industria e Artigianato per il Made in Italy” si è conclusa con un monito: “Non lasciate la nostra terra”, perché tutto, dal cibo all’abbigliamento, viene dalla terra e dobbiamo credere in tali ricchezze. «Seminiamo un nuovo futuro per i nostri ragazzi – ha detto il dirigente Pio Mirra – e questa volta partiamo dal cotone e dalle giovani piantine nate nella serra di istituto e dai complimenti ricevuti da chi davvero se ne intende. Grazie per il garbo, la disponibilità e soprattutto la professionalità dell’Azienda Gest».