Dopo l’imminente fallimento di SIA, certificato e sancito dopo la riunione di venerdì corso in Prefettura, Franco Metta rilancia e sfida la città che lo elesse Sindaco nel 2015 in una campagna elettorale dai toni accesi: «proprio stasera, dopo una giornata pesante e triste -ha scritto nel pomeriggio di sabato -, sciolgo una riserva, che da troppo si dibatteva nel mio animo. Sono tanto deluso e sfiduciato che ho deciso di ricandidarmi nel 2020».L’ennesimo colpo ad effetto di Metta, l’ennesima provocazione ad una città alla quale Metta aveva raccontato anni fa di un solo mandato da Sindaco, un ulteriore argomento che dividerà e unirà schieramenti politici, uomini e idee. Di fronte all’annuncio del Sindaco anche la questione SIA passa in secondo piano, nascosta dal lancio fattivo della campagna elettorale per le prossime amministrative.
Se infatti 24 ore prima il centrosinistra dopo le tensioni degli ultimi mesi si era ricompattato intorno alla figura di Tommaso Sgarro, uscendo pubblicamente con un manifesto di coalizione riportante le novità “Articolo Uno” e “Potere al Popolo”, oltre a “PD”, “Sgarro Sindaco” e “Emiliano per Cerignola”, il cicognino risponde con un chiaro “dovrete vedervela con me”. Lo scenario di Cerignola 2020 sembra già scritto, con la fascia tricolore contesa ancora tra Franco Metta, col vantaggio o svantaggio di aver per cinque anni amministrato, e Tommaso Sgarro, forte delle criticità di questi cinque anni targati Metta. Tra due anni però Metta potrebbe avere al seguito una bella fetta di centrodestra, Forza Italia su tutti; di contro Tommaso Sgarro diventerebbe il perno del malcontento e riferimento anche per i moderati. A destra potrebbe inoltre affacciarsi l’ipotesi di un candidato per Fratelli d’Italia, gruppo non intenzionato a seguire Metta. Un quadro che già comincia a delinearsi e che accompagnerà il dibattito politico cittadino dei prossimi due anni.