«Abbiamo fatto domande legittime, ma abbiamo avuto in risposta solo reazioni scomposte». Il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia interviene così al termine del Consiglio comunale in cui ieri s’è discusso del crollo di Palazzo Carmelo. «Richieste di chiarimenti, spacciate per accuse, con tanto di offese gratuite e pentimento del sindaco, che ammette di aver esagerato, ma la colpa sarebbe nostra». Durante l’intervento di Netti, tra i consiglieri di opposizione che avevano richiesto la discussione monotematica, il sindaco ha più volte interrotto, inveendo. «Pensavamo di esserci lasciati alle spalle una stagione politica fatta di offese personali gratuite o isterismi – commenta il capogruppo meloniano –. E invece…è anche peggio del passato: chi si proponeva con eleganza e professionalità, in antitesi con il suo predecessore, oggi si rivela indisponente oltre ogni logica».
Alla base, le semplici domande su quanto accaduto oltre un mese fa: dettagli sulla messa in sicurezza del cantiere aperto, il mancato sgombero degli occupanti abusivi, se ci siano state avvisaglie prima del crollo e l’assenza di un’indagine. «Criticare l’operato del sindaco, sebbene pacatamente e con educazione, è da lui considerata lesa maestà – osserva Netti –. Non mi sono mai permesso di offendere chi la pensa diversamente da me, e tanto mi sarei aspettato da parte di chi, professandosi uomo di alto spessore, oggi reagisce in questi modi scomposti». Alla fine, il primo cittadino ha chiosato, ammettendo di aver esagerato. Non s’è scusato, anzi ha ribadito che è accaduto perché lui ha coscienza e condotta cristallina e non può ascoltare “certe cose”. «Nessuno lo ha contestato né offeso – conclude Netti – e dispiace che non riesca a reggere il dibattito politico, di fatto riportandoci ad un livello di scontro che speravamo di aver superato definitivamente. Noi, proseguiamo, col consueto impegno. E chiediamo ancora risposte su quanto accaduto a Palazzo Carmelo».