In seguito agli allagamenti dovuti alle forti piogge di giovedì scorso, che hanno costretto la dirigente Giuliana Colucci a sospendere l’attività didattica -notificando la criticità della situazione al Prefetto, al Presidente della Provincia di Foggia, all’Ufficio Scolastico Provinciale e all’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia -, gli studenti del Liceo Artistico “Sacro Cuore” hanno voluto chiedere una pronta e definitiva messa in sicurezza del loro istituto manifestando per le vie cittadine. Una protesta che trova le sue ragioni non solo negli ultimi fatti, ma nel reiterarsi di una situazione critica ormai da anni, come ha spiegato a lanotiziaweb.it la studentessa Ilaria Dibartolomeo: «Frequento questo Istituto da cinque anni e da allora ogni volta che piove abbiamo questo tipo di problemi; con il passare del tempo la situazione è peggiorata fino ad arrivare a quanto accaduto recentemente». «Queste continue infiltrazioni – aggiunge Melissa Andriolo – hanno portato alla formazione di muffe e possono così cadere dei tufi o dei mattoni, per non parlare del rischio che si corre per via dei fili elettrici scoperti dei tubi a neon».
“A scuola non entriamo se sicuri noi non siamo” è lo slogan scandito dagli studenti dell’Istituto d’Arte che hanno pacificamente sfilato dalla scuola sino al Palazzo di Città dove hanno chiesto ed ottenuto un colloquio con il Sindaco Franco Metta; il quale, ascoltata una rappresentanza del nutrito manipolo di ragazzi, ha inviato presso il Liceo Artistico un perito che ha effettuato un sopralluogo nel corso del quale, così come trapela dal Liceo Artistico, pare che sarebbero stati individuati problemi inerenti l’impianto elettrico. «Il Sindaco è stato molto disponibile ad accoglierci e ad ascoltarci – ha dichiarato ai nostri microfoni Ilaria Dibartolomeo –, ma adesso ci aspettiamo che ci venga garantita la sicurezza». Si attende l’esito della riunione tra i tecnici ed il primo cittadino che comunicherà se la scuola potrà rimanere aperta o se le attività dovranno nuovamente essere sospese.