Il 15 settembre 1993, nel giorno del suo 56esimo compleanno, la mafia uccideva a Palermo don Pino Puglisi, parroco di periferia, missionario, educatore e compagno di migliaia di giovani: un rivoluzionario in un quartiere, Brancaccio, dove Cosa nostra, e in particolare la famiglia Graviano, regnava incontrastata. In occasione dei 30 anni dal martirio di Padre Pino Puglisi, la scuola primaria V circolo “Don Pino Puglisi” ha voluto ricordare l’uomo che non aveva paura della mafia e che credeva nei bambini e nei ragazzi. Sono intervenuti Andrea Palladino, poliziotto nostro concittadino che prestó servizio nel quartiere Brancaccio in quegli anni, l’assessore alle pari opportunità Mimmo Dagnelli, Don Vincenzo d’Ercole, parroco della chiesa Spirito Santo, il dirigente Paolo Saggese, docenti e alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola dedicata proprio a Puglisi.
I bambini hanno raccontato, a modo loro, la storia del sacerdote, attraverso cartelloni e interviste agli ospiti, entusiasti di rispondere alle domande dei più piccoli. È stato donato alla scuola un quadro di Padre Pino Puglisi e una pergamena con la preghiera scritta da un suo nipote. La celebrazione si è poi spostata all’esterno per deporre una corona accanto alla lapide marmorea dedicata a Padre Pino Puglisi, che si trova all’ingresso della scuola, su cui è incisa una delle sue frasi più significative: «SE OGNUNO FA QUALCOSA SI PUÒ FARE MOLTO».