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    “Il sapore del tempo”: la mostra fotografica di Giulia Di Michele ha raccontato il ‘rito della salsa’

    Gli scatti sono stati esposti nel corso della kermesse svoltasi il 6 settembre

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    Nel bazar di profumi, suoni e colori di “Calici nel Borgo antico 2018” l’attenzione e la curiosità dei presenti non potevano non essere catturate dalle immagini che accompagnavano l’ospite lungo l’ingresso principale. Sono gli scatti di Giulia di Michele, giovane fotografa cerignolana, 22 anni con già 6 anni di attività ed esposizioni alle spalle oltre un master alla Fondazione Fotografia di Modena, che ha presentato la sua installazione intitolata “Il sapore del tempo”, quattordici foto a colori nelle quali su supporto in legno sono immortalate le immagini della preparazione della salsa di pomodoro.

    Una centenaria usanza locale che assume i tratti della ritualità, ma che si sta perdendo nel corso degli anni, così Giulia di Michele ha provato a cristallizzarne i momenti per raccontarla con la fotografia: «Questo racconto fotografico vuole rievocare il sapore di una tradizione attraverso delle semplici immagini – spiega Giulia ai microfoni de lanotiziaweb.it -. La preparazione della salsa non è solo un atto pratico ed utilitaristico ma un vero e proprio rito capace di riunire tutta la famiglia, facendo in modo che ogni membro abbia il proprio compito». Realizzare questa raccolta, ci spiega Giulia, è stato un po’ come partecipare alla preparazione della salsa: «Siamo stati ospiti di una famiglia in campagna e abbiamo seguito il loro lavoro dalle otto di mattina fino alle sei del pomeriggio. È stata un’esperienza emozionante perché ai giorni nostri è davvero difficile poter assistere a queste scene».

    «Da anni guardo la mia terra, fotografo la mia terra, così maltrattata. E penso che, nel mio piccolo, ciò che posso fare è raccontarla, darle voce. Oggi vi racconto una delle tradizioni più belle: la salsa». Con questa didascalia la fotografa introduce ai propri scatti il pubblico e fa la propria dichiarazione d’intenti, raccontare il bello della propria terra: «Non si scatta solo per fare una bella fotografia. Fotografo per raccontare qualcosa che non ha voce, le tradizioni che rischiano di smarrirsi. E’ un modo per riallacciare il nastro e recuperare questo ricordo».

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