La maggioranza (14 consiglieri) ha protocollato ieri, 21 novembre, una mozione di revoca per la Presidente del Consiglio, Sabina Ditommaso. Il consiglio comunale monotematico, per discutere il punto, è stato fissato per giovedì 30 novembre alle 16,30. Già prima dell’estate si era acceso il dibattito intorno alla figura della presidente, o meglio in riferimento al posto, alla presidenza, richiesta dai civici. Oggi quella carica è ancora un desiderata e la nomina di un civico (Gino Giurato) riequilibrerebbe i pesi tra il Pd e il resto della maggioranza. Di contro però, un simile atto porterebbe quasi naturalmente ad un ricorso della Ditommaso.
Restano le ragioni e il dato politico: 14 consiglieri comunali di maggioranza non riconoscono più in Sabina Ditommaso il proprio Presidente e lo dicono chiaramente nelle tre pagine protocollate. Si sottolineano «la persistenza di comportamenti non improntati all’imparzialità nei confronti dei Consiglieri Comunali», la «gestione personalistica del ruolo»; ancora la partecipazione «a riunioni di maggioranza intervenendo su temi di natura prettamente politica cercando di fare prevalere il suo peso politico quale segretaria di partito e quindi venendo meno al ruolo di super partes e neutrale a Lei affidato». In conferenza dei capigruppo – si legge – «i punti all’ordine del giorno erano già decisi, come era decisa la data di convocazione del Consiglio comunale, impedendo ai consiglieri comunali di predisporre l’ordine del giorno e la data di convocazione dello stesso Consiglio». Al consiglio mancano diversi giorni, tempo nel quale si potrebbe giungere ad eventuali dimissioni, ad un atto di mediazione (interno o esterno al Pd) o alla conta in consiglio, con l’opposizione spettatore non pagante di uno show evitabile. L’operazione, infatti, ha molto di politico e potrebbe modificare gli equilibri sia in consiglio che in maggioranza.