Il resoconto degli ultimi giorni di vita politica cerignolana regala un quadro triste e deprimente? Sì, se ci si ferma a riflettere. No se si ascoltano le parole dei nostri governanti. E le spese chi le paga? Popolo, cittadini, individui, persone, donne o uomini che siano, giovani e meno giovani! Il prezzo delle olive scende alla metà rispetto allo scorso anno, il problema dell’uva è passato in sordina e i non pochi danni agli agricoltori locali son rimasti. Così la crisi a palazzo di città. Quattro dissidenti tengono in bilico la maggioranza e chiedono l’azzeramento dei dirigenti e degli assessori. E la misteriosa variante di PRG? Nessun problema, dice il Sindaco “credo molto nelle agenzie, come quella per l’Agricoltura”. “Il GAM non vuole nulla in cambio, solo responsabilizzare la manovra di governo”. E ancora, “entro fine anno approviamo la variante al PRG”.
Quindi va tutto bene? No. Il primo motore della nostra economia, l’Agricoltura, meriterebbe più rispetto e una manovra forte, almeno un assessorato (…se non si riesce ad avere il Ministero, che in passato fu, si spera satiricamente, evocato). Mentre la ridefinizione delle deleghe e la variante di PRG viaggiano su binari vicini, nella stessa direzione. Tutela dei piccoli proprietari e non dei grandi imprenditori pare essere il dictat, ma lo è per tutti? Oppure la quadra si troverà sulla distribuzione delle cubature?