Avrebbero truffato imprenditori lavorando come promotori finanziari del Monte dei paschi di Siena e provocato danni anche alla stessa banca. Un’articolata attività investigativa, messa in atto dalla Squadra Mobile, dalla Guardia di finanza e dalla Polizia stradale di Lecce, ha consentito di scovare e arrestare i “Madoff del Salento”: Anna Cacciatore e Carlo Cavalera, ai quali viene contestato di avere organizzato e messo in atto una maxi truffa da 1 milione e 200.000 euro ai danni di una ventina di imprenditori della provincia di Lecce. La base operativa dei due spericolati truffatori, secondo l’ipotesi elaborata dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, sarebbe stato l’ufficio di promozione finanziaria Mps di Casarano, gestito da Cavalera e a cui faceva riferimento la Cacciatore, promotrice dal 2000 al 2007 (alle dipendenze di Cavalera) e poi allontanata a causa di alcuni presunti illeciti che sarebbero venuti alla luce.
Il meccanismo messo in atto dai due indagati (nell’assoluta inconsapevolezza della banca) era articolato ma molto remunerativo, come dimostra il tenore di vita molto alto che conducevano e l’entità dei beni sequestrati, oltre a un’auto e una barca, disponibilità bancarie per diverse migliaia di euro. Il grande imbroglio dei “negozi finanziari”, ha spiegato il procuratore di Lecce Cataldo Motta, è stato scoperto grazie al falso suicidio inscenato dalla Cacciatore nel settembre 2010. La sua auto fu infatti individuata nei pressi di Cerignola in località Zapponeto e all’interno furono trovate quattro lettere in cui la donna chiedeva scusa ai familiari e annunciava di voler togliere il disturbo. La signora fu trovata in mare, al largo di Manfredonia e raccontò di trovarsi in acqua da una decina di ore mentre gli accertamenti medici dimostrarono il contrario. L’evidente bugia mise in allerta gli investigatori, che passarono al setaccio la sua attività e cominciarono a ricevere denunce da parte di imprenditori che le avevano affidato i loro risparmi, per cifre variabili dai 300.000 ai 10.000 euro. Quei soldi, tramite meccanismi finanziari complessi, venivano versati su conti correnti, con la promessa di investimenti remunerativi, e poi fatti sparire tramite una negoziazione artificiosa. Una riproduzione in scala locale della “tecnica Madoff”, che ha mostrato le sue crepe nel momento in cui un cliente ha chiesto la restituzione di 200.000 euro, facendo andare in crisi la Cacciatore, che avrebbe pensato di inscenare il suicidio.
In seguito, ascoltata dal pm, la donna avrebbe continuato a mentire, tirando in ballo un presunto giro di usura in cui sarebbe stata coinvolta e a capo del quale sarebbero stati esponenti della criminalità organizzata gallipolina. Una storia del tutto inverosimile, costata alla donna anche un’accusa di calunnia, oltre a quelle di truffa e furto aggravato, appropriazione indebita, esercizio abusivo dell’attività di promotore finanziario e usura. Cavalera, invece, è accusato di truffa aggravata, furto e appropriazione indebita. Le ordinanze di custodia cautelare a loro carico sono state firmate dal gip Vincenzo Brancato. (tratto da Repubblica.it)
Chiedo scusa, ma Cerignola cosa c’entra con la notizia in questione ? Dov’è il coinvolgimento di Cerignola con quanto descritto nell’articolo ?