Finanziato per un importo pari a 818.535 euro il progetto di avvio della raccolta differenziata a Cerignola. Ad attestarlo è il decreto dell’Agenzia Territoriale dei Rifiuti, che di fatto ammette a finanziamento il progetto comunale. «Un finanziamento che rinviene dall’esigenza di risarcire con questo contributo quei comuni che sopportano un maggiore costo per il trasporto dell’immondizia a Grottaglie – ha detto il primo cittadino -. Invece di dare denaro ci hanno dato questa possibilità. A dicembre facemmo una corsa per riuscire a presentare il progetto e ogni nostro sforzo è stato premiato». Un contributo una tantum che richiede massima accortezza nella programmazione delle spese, affinché il finanziamento possa risultare utile oltre che per l’avvio anche per la prosecuzione della raccolta differenziata, che di certo non potrà partire contemporaneamente in tutta la città. «Chiaro che l’obiettivo dell’amministrazione – precisa Metta – è quello di arrivare col tempo ad una percentuale di raccolta che sia decente, ovvero sopra al 60%, perché al di sotto è improponibile».
Il progetto finanzia un intervento su 5mila utenze a fronte di oltre 20mila esistenti in città; il quarto di Cerignola interessato potrebbe essere auspicabilmente o un mega quartiere periferico – Torricelli, San Samuele o Fornaci – oppure la zona centrale, quella prospicente la Ztl, con la necessità di valutare per tempo quale porzione potrebbe nell’immediato fornire risultati positivi. Infatti «il tempo della sperimentazione verrà impiegato per immaginare e progettare un intervento più esteso e strutturale» dice Metta. Ma il finanziamento – con Cerignola tra i 12 centri della Capitanata ammessi – porta in sé anche un carattere di problematicità: sarà necessario concertare ogni cosa con SIA perché «la singolarità di questo progetto è che assegna i soldi al comune e non alla società. Dato che si parla di acquisto di mezzi e attrezzature, questi saranno acquistati dall’ente e quindi di proprietà comunale, mentre la raccolta sarà in capo alla società che già gestisce il servizio, la SIA».
Perplesso il capogruppo del Partito Democratico Daniele Dalessandro che commenta così: «è da oltre un anno che l’Amministrazione agita questo presunto finanziamento sulla differenziata. I fatti dicono che Cerignola è tra le città con la percentuale più bassa di differenziata in Italia e che lo stesso Metta aveva promesso avrebbe superato il 30% a dicembre 2016. Ad oggi, giugno 2017, siamo tra lo 0% e il 3%. Un altro grande insuccesso del sindaco Metta. Speriamo che oltre il finanziamento, l’amministrazione pensi a mettere in campo un progetto di sensibilizzazione sulla differenziata altrimenti – chiosa il democrats – gli investimenti si riveleranno inefficaci». Sulla RD la città ofantina non si è mai distinta per valori importanti. Il picco si registrò nel trimestre aprile-giugno del 2015 con il 18% circa. Numeri irrisori e l’appellativo di comune «indifferente» nel febbraio scorso: da qui si parte per un nuovo progetto di “differenziata”.
Gennaro Balzano
La Gazzetta del Mezzogiorno