Il 2012 è iniziato per tutti nell’incertezza, eretta sulle macerie di un anno (il 2011) rivelatosi difficile per l’economia e per il commercio in generale. Diverse attività commerciali hanno chiuso, altre hanno continuato a ‘combattere’ una battaglia difficile, capace di provare anche i più ottimisti. In tutto questo un pericolo recessione e un cambio all’ultimo minuto alla guida del nostro paese. Chi ne paga le conseguenze però sono sempre i più deboli, le famiglie ‘comuni’ che vivono ‘solo’ del proprio lavoro. E tali conseguenze si avvertono forti sui consumi, sopratutto per quei beni non di prima necessità. E’ il caso ad esempio dei regali di Natale, che hanno visto un forte calo, ad esclusione del settore tecnologico. Ma anche dell’abbigliamento, per ora ‘fermo’ in attesa dei saldi. Così come del mercato automobilistico e immobiliare.
Anche a Cerignola? – Si. Il tutto è ancor più evidente se parliamo di Cerignola, città in cui la crisi ha provocato diverse difficoltà al commercio, dal negoziante al ristoratore, dall’ambulante all’artigiano. Potremmo dire che la piccola economia dopo le ferie estive non si è ancora messa al lavoro. Neanche la ‘amata e odiata’ notte bianca è riuscita nell’intento propositivo di smuovere economia, così come non ci sono riuscite anche le sagre ‘produttive’ patrocinate dall’Amministrazione Comunale. Forse ci vuole ben altro? «E’ auspicabile una coesione tra forze politiche, sindacali e sociali – secondo Vincenzo Specchio, presidente di Confcommercio – affinché i cittadini, ma anche i commercianti, possano ritornare a parlarsi. Dobbiamo insieme costruire qualcosa che renda produttiva la nostra città e dobbiamo farlo insieme, facendo rete e creando coesione».
Uno sguardo al 2011 – «Mi auguro che il 2011 – continua Specchio – possa rimanere solo un’esperienza, un brutto sogno che non lasci segni troppo profondi. Auguro pertanto, a nome mio e del direttivo di Confcommercio, un 2012 migliore per il commercio locale, ma anche per tutte quelle attività produttive e quegli imprenditori e lavoratori che mantengono vivo il nostro paese». Un atteggiamento propositivo quello della Confcommercio che, nonostante la crisi, vuol provare a reagire, magari con l’aiuto anche di chi governa. Una sollecitazione questa che dovrebbe far riflettere il titolare della delega alle attività produttive affinché, per l’anno appena cominciato, tale settore si renda protagonista, magari con iniziative che pongano l’accento sulle tante eccellenze produttive e commerciali che la nostra città vanta.
Quello che sono riuscito a comprendere dall’articolo è stupefacente. Le dichiarazioni di qualche eminente rappresentante di categoria mi hanno spiazzato, qualcuno ha creduto che le festicciole mercatali (sono quelli gli operatori del mercoledì e della domenica), la ripresa “affidata” alla notte bianca, alle fiere gestite dall’amministrazione: questa è follia!
Non sono la panacea di tutto il comparto industiale-artigianale-commerciale-professionale le manifestazioni d’intrattenimento con cabaret a gogo, feste di piazza e quant’altro si propina ai cittadini di Cerignola.
Occorrono iniziative pianificate e modulate con prodotti del territorio, che escono dal comparto commerciale tradizionale, i produttori di derrate agro-alimentari, d’allevamento, devono essere in piazza alla domenica con propri stand, produttori che senza passamano propongono la loro produzione, concertando il tutto con altre categorie commerciali presenti sulla piazza.
Non c’è bisogno di altri Ipermercati, salvaguardiamo i nostri interessi locali.