Scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, due anni lontano da Palazzo ma quella che fu “la coalizione del Cambiamento” ci riprova, quasi al completo. Ci riproverà dunque anche Rino Pezzano, vicesindaco e assessore alle politiche sociali. «Si riparte esattamente dal punto in cui abbiamo lasciato – afferma senza mezzi termini l’ex-Pd -. D’altronde, nessun passo in avanti è stato compiuto sul terreno amministrativo dalla gestione commissariale. Una evidenza sotto gli occhi di tutti, particolarmente sentita dalle fasce deboli di cui personalmente mi sono occupato in qualità di assessore alle Politiche Sociali, le quali, all’assenza delle istituzioni di governo, hanno dovuto aggiungere, loro malgrado, il drammatico periodo Covid. Quella che ritroviamo oggi è una comunità più impoverita e più frustrata. Con il sindaco Metta avevamo messo in campo energia, competenza e passione per costruire il nuovo volto di Cerignola, sotto ogni punto di vista, riuscendo ad intercettare qualcosa come cento milioni di euro di investimenti, un dato mai registrato da nessuna amministrazione cittadina prima di noi. Denaro che noi abbiamo iniziato a spendere per buona parte ma che, ahimè, con l’avvento dei Commissari è stato lasciato in un cassetto. Completeremo, dunque, quel percorso avviato. E lo incentreremo su tre capisaldi che guideranno la nostra azione di governo: ricostruzione, crescita, prossimità. Il primo concetto è più intimistico e afferisce proprio al lavoro di cura che ci attende nei confronti della nostra città, ancora scossa per quanto accaduto, e che ha bisogno di ritrovarsi e ritrovare la sua identità di comunità, di sentirsi nuovamente parte di un progetto comune. Sarà un lavoro lento e certosino, di sbalzo e cesello, per restituirle il sorriso e la fiducia nel futuro. Il secondo concetto, la crescita, riguarda appunto il completamento di tutte quelle progettualità e quei cantieri per cui ci siamo spesi sul fronte dell’intercettazione delle misure finanziarie e che abbiamo intenzione di ritirare subito fuori dai cassetti: dal grande tema della rigenerazione urbana al riammagliamento delle periferie passando per il rifacimento di intere porzioni di città per cui è già quasi tutto pronto, fino al potenziamento dei presidi sociali, culturali e di welfare. Il terzo punto, la prossimità, è il Welfare di Comunità, il claim della mia campagna elettorale, ossia l’Ente Comune che esce dal Palazzo e va in periferia. Personalmente mi sono già occupato del potenziamento del fronte dei Servizi sociali, in ottima sinergia con il Terzo settore e il mondo delle parrocchie, che ringrazio enormemente per il grande lavoro di supplenza alla vacatio ammanistrativa che hanno svolto in questi ultimi due anni. Ecco, l’obiettivo è consolidare il lavoro precedentemente svolto e andare oltre, portandolo nelle periferie, dove immagino la costruzione di presidi sociali decentrati che possano dare il senso e la misura delle vicinanza dell’Amministrazione a quelle realtà, oltre alla rapidità della risposta. Il bisogno è diffuso e si è acuito, ne sono consapevole. Bisogna, quindi, che si immaginino misure ulteriori in grado di rafforzare la rete di protezione sociale delle fasce a più alto rischio disagio. E’ la cura di cui parlavo prima che si declina nella dimensione di comunità. C’è molto da fare. Questi ultimi due anni sono stati devastanti per Cerignola».
Pezzano non si sottrae ad un’analisi lucida del proprio vissuto politico. Alle regionali, un anno fa, nel partito di Emiliano (CON Emiliano), lista che oggi sostiene invece Francesco Bonito. Di fatto da “Con Emiliano” a “contro” Emiliano nel giro di un anno. «La decisione di candidarmi con CON, oltre ad essere stata una scelta di coerenza rispetto al percorso politico che mi ha contraddistinto negli ultimi dieci anni quasi (preso atto ormai della crisi non so quanto irreversibile dei partiti, diventati null’altro che piccoli centri di potere scollati dal Paese reale), ha rappresentato il mio personale contributo al rischio di una pericolosa avanzata della Lega nordista nella nostra Regione, con tutto ciò che questa eventualità avrebbe comportato. Malgrado non sia stato particolarmente soddisfatto della gestione Emiliano, che ha avuto non pochi punti neri, bisognava operare una scelta orientata al male minore, e mi piace pensare che un pezzetto del muro costruito a difesa della nostra identità meridionale porti il mio nome e cognome. Ci sono battaglie che, anche se non facili, vanno combattute. Ed è lo spirito che mi anima anche in questa contesa amministrativa: scendo in campo se ci credo e se credo nel progetto, sempre preservando il mio profilo e i miei valori. Il civismo è esattamente questo: svestirsi di ideologia partitica, per lo più sterile, tanto più sui territori, e contribuire al bene comune appoggiando la proposta politica che più e meglio incarna secondo te gli obiettivi che vuoi perseguire. E’ accaduto alle elezioni regionali con CON, progetto che guardo positivamente e di cui apprezzo molti dei dirigenti che lo animano, accade oggi coerentemente con Franco Metta. D’altronde, ce lo insegnano anche a Roma: quando il momento storico si fa delicato e complesso, le energie migliori e di buona volontà si mettono insieme per aiutare il Paese; in scala, è quanto stiamo facendo noi a Cerignola. Mentre centrosinistra e centrodestra si dividono, presi dai loro egoismi e chiusi nei loro circoletti, la proposta politica di Franco Metta apre porte e finestre alle energie migliori, si contamina, costruendo un progetto forte, serio, competente e appassionato. L’unico realmente in grado di prendere per mano la comunità e restituirle un futuro. E lo dico a ragion veduta, basti guardare a ciò che abbiamo prodotto nei quattro anni precedenti, raggiungendo vette di impegno amministrativo a cui nessun governo cittadino si era mai lontanamente avvicinato. La mia azione, dunque, è lineare e ne vado fiero, a maggior ragione se guardo alle giravolte e alle decisioni interessate a cui ci ha abituato la politica oggi: Emiliano, per esempio, qui sostiene il candidato del PD – secondo me più per amicizia personale che per convinzione – ma a Nardò appoggia Pippi Mellone, proveniente da Casapound, scatenando forti imbarazzi nel suo stesso partito. Qual è la traccia, la linearità? E comunque è così dappertutto: se ci si guarda intorno, son saltati gli schemi, a volte anche le stesse regole del gioco. Di fronte a questo caos, è doveroso guardare alle proposte obiettivamente più credibili e orientate al bene della comunità. Per un amministratore locale non c’è altra strada se vuol provare a cambiare le cose in casa sua».
Pezzano mette pezze dappertutto é l’amico di tutti .
Voteremo per Lui, ovvio!!!!! Grande AMICO!!!!!!
PEZZANO senza ideali politici! Per lui destra,sinistra, centro liste civiche, tutto fa brodo!! L’importante è una poltrona!! Schifato da questi politici!!