Sono ripresi i lavori per la riqualificazione del Piano delle Fosse Granarie. La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia ha firmato il verbale di riapertura del cantiere. L’Amministrazione Comunale si avvarrà infatti di un archeologo, che sarà presente ogni giorno sul luogo seguendo in particolare i lavori riguardanti gli scavi. Una condizione ritenuta indispensabile per concedere il via libera alla realizzazione degli interventi programmati. Proprio la mancanza di un archeologo in pianta stabile durante la fase dei lavori aveva portato la Soprintendenza a decretare, nello scorso luglio, la chiusura del cantiere.
“Adesso il problema è stato risolto attraverso un’intesa con l’Università di Foggia, che ha messo a nostra disposizione un professionista, la cui prestazione verrà peraltro retribuita non dal Comune di Cerignola ma dalla ditta appaltatrice – spiega il Sindaco Antonio Giannatempo -. Ci siamo dunque rimessi in marcia per cercare di realizzare un progetto ambizioso, nel quale crediamo molto: la riqualificazione e valorizzazione di un’area che può davvero essere considerata unica al mondo. L’obiettivo è ridare linfa ad un patrimonio che costituisce uno dei simboli della nostra città. Il Piano delle Fosse va assolutamente strappato al degrado. Al contrario, abbiamo il dovere di valorizzarlo a fini culturali e, se possibile, sfruttarlo in futuro anche come risorsa turistica: e con la predisposizione di un apposito regolamento, le fosse dovranno tornare ad essere utilizzate per il loro originario scopo, cioè la conservazione del grano”.
I primi interventi riguardano la risistemazione di una parte delle fosse granarie, tra cui quelle di via San Tommaso d’Aquino e dello slargo antistante via Mascagni. E’ una verifica dello stato delle fosse, una messa in sicurezza di quelle pericolanti, a rischio di crollo, che possono costituire un pericolo per l’incolumità pubblica. Si passerà successivamente ad uno screening di tutte le fosse, così da poter elaborare lo studio di una variante per dare compimento al futuro Museo Multimediale del Piano delle Fosse Granarie. L’opera ha un costo di 1.213.330,18 euro. La Regione Puglia ne mette a disposizione 1.048.330,18: si tratta di fondi Po Fesr 2007-2013 (Programma Operativo Fondo europeo per lo Sviluppo Regionale) Asse IV Linea di Intervento 4.2. I restanti 165.000 euro sono a carico del Comune di Cerignola. Il progetto riguardante Cerignola è uno di quelli finanziati nell’ambito del Programma Stralcio degli interventi delle Aree Vaste, in tutto dieci in Puglia, a cui la Regione ha destinato complessivamente 340 milioni di euro. E’ stato inserito nel 2010 nel Programma triennale delle opere pubbliche della nostra città.
E’ stupefacente questa notizia, che mette tutti in una posizione supina, così da poter dormire sonni tranquilli. Una opera mastodontica per la nostra Cerignola, che così potrà coniugare l’Ex-Opera con il Piano delle Fosse recuperato e riconsegnato alla storia, come contenitore o serbatoio del grano. I personaggi che popoleranno il piazzale, compresi i cittadini del “borgo”, vestiti in abiti rigorosamente rispettosi dell’epoca, con carretti e cavalli, i terrazzani che con i loro secchi di legno provvederanno a recuperare il grano che “i mediatori o sensali” avranno fatto “imboscare” in attesa che si possa “spuntare” un prezzo migliore. Un progetto che si è realizzato grazie alla collaborazione di eminenti “cervelli” archittettonici, forse è rimasto fuori o non interpellato Renzo Piano. Il calpestio dell’area sarà gestito dalla “civiltà” dimostrata dai cittadini? Una teca in cristallo potrebbe “forse” garantirne l’incolumità pubblica.
Un consglio che da tempo permane nei miei pensieri……non sarà meglio ridurre il cosidetto “piano delle fosse ” ossia …trovo inutile tanta superficie per simbolleggiare una sola ed unica attività storica.
Inn altre parole concentrare le risorse ed il relativo restauro ad una solo lotto….ma fatto bene , con relativo museo, parco……ecc..ecc…..
Consiglio hai fatto una proposta utopica dal momento che essendo il luogo patrimonio dei beni culturali e non del comune,sono inapplicabili le tue modifiche.valorizzare tutto e al meglio.