«Apprendo che la Giunta Regionale ha appena approvato il Piano di riordino ospedaliero pugliese. Contenente, fra l’altro, la realizzazione a Taranto del polo oncologico e della onco ematologia pediatrica. Finalmente una lunga e travagliata storia giunge al suo giusto compimento». Con queste parole l’ex delegata alla Sanità pugliese, Elena Gentile, commenta l’approvazione del nuovo piano di riordino ospedaliero con particolare riferimento alla situazione della città di Taranto. «Ne siamo tutti felici, ma al fine di evitare gli stessi errori anche con riguardo all’approvando piano operativo, che auspichiamo avvenga al più presto e non a “babbo morto”, chiariamo perché la storia è stata lunga e travagliata – precisa l’eurodeputata –. Perché la prima proposta di piano di riordino ospedaliero è stata elaborata da chi scrive nella qualità di assessore alla sanità dell’epoca. E prevedeva, fra l’altro, polo oncologico e onco ematologia a Taranto. Poi, dopo la breve parentesi Pentassuglia, è arrivata l’attuale Giunta, con il destino della sanità gelosamente conservato nelle mani del suo Presidente il quale – come raccontato dalla Gazzetta del Mezzogiorno – ha inteso ”re-impostare da zero il lavoro dell’assessorato” e, in uno, cancellare ogni traccia del passato governo».
Ricostruisce, riassumendo gli ultimi atti della gestione del comparto in seno ai governi regionali, senza risparmiare critiche all’attuale Governatore circa le scelte all’indomani dell’insediamento. «Una delle conseguenze della “deriva iconoclasta” – racconta Gentile – è stata la cancellazione dal piano di riordino ospedaliero della previsione del polo oncologico e dell’onco ematologia pediatrica a Taranto. Perché, come motivato dallo stesso Presidente della Giunta regionale in occasione di una riunione del luglio scorso con i rappresentanti della commissione europea per l’ambiente, fra i quali chi scrive, erano già sufficienti le strutture analoghe di Bari e di Lecce. Ora, evidentemente, il Presidente della Giunta Regionale ha cambiato idea, e ne siamo tutti contenti. Se ha imparato la lezione – conclude l’onorevole –, e per il futuro cambierà “registro” anche sul resto, lo capiremo presto. A partire dalla soluzione che intenderà dare al piano operativo sanitario regionale».