Dopo più di dieci anni di servizio, la dott.ssa Loreta Colasuonno si congeda dal Commissariato di Polizia di Cerignola, per andare in pensione. La vicequestore, originaria di Andria, in questo decennio ha interpretato con autorevolezza il proprio ruolo di rappresentante dello Stato in un territorio difficile, il che le è valso negli anni diversi riconoscimenti da parte della società civile e delle Istituzioni, tra cui la cittadinanza onoraria di Cerignola. Dieci anni sono un periodo lungo, nel corso del quale Colasuonno ha potuto registrare l’evoluzione e i cambiamenti della mala cerignolana: «A livello di microcriminalità, ricordo che i primi tempi capitava di registrare anche sette rapine nello stesso giorno in supermercati e farmacie. Adesso i numeri in tal senso sono molto calati -spiega –, ma non perché non si delinqua, ma perché si è spostato l’interesse verso altri reati, primo tra tutti lo spaccio di stupefacenti, che è il più redditizio e meno rischioso, o la cannibalizzazione delle autovetture».
Per quanto riguarda la macrocriminalità, invece «gli assalti ai portavalori rimangono una costante di questo territorio», nonostante non si registrino da un po’ quelle rapine “show” che hanno reso tristemente famosa la mala cerignolana. «Sebbene siano state compiute importanti operazioni di Polizia e la Giustizia abbia assestato dei colpi importanti, non credo che il fenomeno sia stato debellato, ma siamo in una fase di pausa». Ormai da anni, si discute sull’opportunità di dotare Cerignola di un commissariato di primo livello. Secondo Colasuonno la priorità non deve essere un upgrade della struttura, ma aumentare gli uomini a disposizione: «Avere un commissariato di primo livello significa che la direzione della struttura viene affidata ad un primo dirigente. La capacità di lavorare per un commissariato dipende non solo da chi lo guida, ma soprattutto dal personale che ha a disposizione. La priorità, dunque, deve essere incrementare gli uomini, e purtroppo non è sempre consequenziale che all’istituzione di un commissariato di primo livello corrisponda un aumento di organico. Anche a Manfredonia, dove c’è un commissariato di primo livello, sussistono comunque problemi di organico».
A decedere se e come cambierà il Commissariato di Cerignola sarà la politica. Quello che per ora rimane, è la difficoltà che la vicequestore e i suoi uomini hanno incontrato in questi anni nel dover far fronte alle problematiche del territorio, con un organico non sufficiente: «Col tempo, abbiamo dovuto far fronte a carichi di lavoro sempre maggiori. Oltre all’attività di contrasto al crimine, la maggiore attenzione del Ministero dell’Interno verso questo territorio, l’introduzione del “Codice Rosso” e le nuove esigenze di sicurezza dettate dalle partite di calcio in città hanno reso molto più complessa la realtà di questo Commissariato. Abbiamo affrontato tutto ciò con un numero non adeguato di risorse. Tuttavia, recentemente, il Ministero ha richiesto delle valutazioni sulla necessità di organico per adeguare la situazione del Commissariato alle esigenze del territorio, ma, per adesso, non si potrà strafare».