«Difficile fare trionfalismo sul risultato di elezioni di II livello per il rinnovo di metà mandato del Consiglio Provinciale, anche perché il sentimento diffuso fra i cittadini non è di soddisfazione, né per questa tipologia di elezione, né nei confronti delle (non) politiche degli amministratori provinciali uscenti». «Nella lunga campagna elettorale, condotta in collaborazione con l’europarlamentare Elena Gentile, cui sono grato – insieme ai numerosi elettori e compagni e compagne di partito – per l’impegno profuso e per il decisivo contributo dato alla mia elezione, la parola d’ordine di tutti gli amministratori contattati, anche di quelli che con molta onestà intellettuale mi hanno annunciato la loro “impossibilità” a votarmi, è stata “discontinuità” di metodo e di merito e, quindi, politiche di governo del territorio in luogo di quelle di mero potere».
«Valutazioni politiche pienamente condivise. Per questo, e su questo, ravviso la necessità, nella Direzione del Partito e con i nuovi consiglieri PD, di una riflessione approfondita sulla complessità della situazione politica e di governo in Capitanata». «Nessun accordo di vertice, dunque, né spartizione a tavolino di poltrone. Nessuno scambio di “figurine” e incarichi. Al contrario, una valutazione approfondita di questi due anni di amministrazione provinciale e, in uno, delle possibili ragioni politiche e programmatiche di un’eventuale collaborazione di governo, e solo in esito l’eventuale sottoscrizione di un accordo. Programmatico e di governo, beninteso, mai di potere».
Contento tu contento tutti.