«Giulio mi faceva la corte con una tale discrezione che non me ne ero accorta», raccontava con una punta di civetteria. Livia Danese in Andreotti era fatta così: una signora romana minuta, colta e riservata, con una ironia insospettabile. Quel ragazzo magro, alto, serissimo e un po’ curvo sin da giovane, l’aveva sorpresa con strani […]