Un incontro interessante. Due ore di analisi comunicativa sui nuovi media e sulle novità del cyber spazio italiano e non. Tutto questo e tanto altro è stato oggetto di discussione ieri, presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Bari. Ospite è stato Alessio Giannone, alias ‘Pinuccio’, un ragazzo di Bari che da circa tre mesi si è costruito un personaggio satirico, che parla ai politici con un lessico e un modo di fare molto confidenziale e amichevole. Una satira frizzante e nuova per certi versi. «Pinuccio è nato volontariamente e involontariamente – racconta Alessio in esclusiva a lanotiziaweb.it -; era il giorno del compleanno di Berlusconi e mi venne in mente, un po’ per gioco, di improvvisare una chiamata amichevole. Poi c’è stato il caso Lavitola, che reputo un personaggio molto barese, e l’idea è diventata concretamente il personaggio».
Un pomeriggio piacevole e formativo, organizzato dal laboratorio di educazione alla politica Poiein, all’interno del Dottorato di Ricerca in Dinamiche Formative ed Educazione alla Politica, che ha visto i saluti del Preside Giuseppe Elia, rappresentato dalla prof.ssa Luisa Santelli. Moderatore e presentatore il Presidente di Poiein, Dott. Roberto Varricchio che, con l’ausilio delle conoscenze in campo informatico del Dott. Andrea Cassano, hanno condito di spunti interessanti il dibattito. Presente anche il Dott. Ludovico Fontana del Corriere del Mezzogiorno, il quale non risparmia qualche critica all’ospite, proprio sul modo di intendere la politica, ponendo l’accento sul rischio di banalizzazione di un personaggio come Pinuccio. «Non credo vi sia banalizzazione – risponde Alessio – esiste una volontà assai più nobile. Io provengo da una esperienza in campagana elettorale qui a Bari, e il mio personaggio è nato un po’ da questa delusione e disaffezione verso la nostra politica. Chiaramente il personaggio si sta affinando col tempo, e l’intento che spero di aver raggiunto, grazie alla piattaforma web e ai social network, soprattutto facebook, è quello di abbattere la quarta parete come in teatro, e far si che il pubblico sia parte del gioco».
In conclusione, dopo numerosi interventi del pubblico, l’ospite chiosa con una considerazione prettamente comunicativa, paragonando la a un sistema comunicativo ormai logoro e vecchio: «a Pinuccio non piace la politica; la usa per fini personali. Questo perché oggi la politica usa un linguaggio troppo vecchio, con tempi lunghi. Provate a immaginare le tribune politiche televisive: sono in crisi continua. Serve un cambiamento radicale nel sistema linguistico. Pinuccio è 2.0, parla col linguaggio e i tempi del 2.0, ovvero con quella interattività che solo il web sa dare. La politica di oggi non è 2.0, e se continua così non lo sarà mai».