Da domani alcuni lavoratori di Tekra, l’azienda che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti per la città di Cerignola, non vedranno rinnovato il proprio contratto di lavoro. Una questione che va oltre la scadenza del contratto al 31 ottobre e investe la politica nella misura in cui Tekra, che è un privato, lavora con denaro pubblico. Ventisei i dipendenti i cui contratti a tempo determinato scadono oggi 31 di ottobre. Di questi alcuni sono stati rinnovati, per un solo mese, altri non verranno rinnovati. Se la scelta è dell’azienda privata, c’è però una questione sostanziale facilmente rilevabile. Se già oggi il servizio ha delle criticità (da migliorare), come si può immaginare che privandosi dell’opera di ulteriori risorse umane questo sia svolto, non meglio, ma almeno allo stesso modo? E’ la domanda che si pongono i cittadini ma anche la politica.
«Abbiamo contestato la poca trasparenza nelle assunzioni, oggi contestiamo la poca trasparenza con la quale a 10 operatori ecologici non viene rinnovato il contratto – ha scritto Tommaso Sgarro in un post sui social -. Perché? Non si farà più la differenziata? Perché? Si puliranno meno strade? Perché? Ci sarà una riduzione del servizio? Non si gioca con la pelle delle persone e di una comunità. Per questo chiediamo al Sindaco Francesco Bonito di far dare spiegazioni a Tekra. Una società, per quanto privata, che opera in un servizio essenziale pagato (e profumatamente) dai cittadini non può non dare conto alla città e chi lavora non è merce da usare e buttare a piacimento. Che senso ha licenziare dieci persone per, eventualmente poi, assumerne altri?» si chiede Sgarro.
Adesso sarà Francesco Bonito a chieder conto a Tekra delle diverse criticità nel sistema di raccolta, oltre che della variazione di personale impiegato per la raccolta differenziata. Prevista nelle prossime ore una riunione a Palazzo di Città con i vertici della società campana. Una svolta, a quanto pare, è più che necessaria e a volerla è proprio la nuova amministrazione di centrosinistra.