Un detenuto di 30 anni di Cerignola si è tolto la vita nel carcere di Foggia. Le prime frammentarie ricostruzioni di questa tragedia sono state fornite dal SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). Il fatto sarebbe accaduto nella tarda mattinata di oggi: l’uomo, in carcere per una serie di reati contro familiari e altro, è stato ritrovato impiccato nel bagno al termine dell’ora d’aria. Aveva appena effettuato una videochiamata con la famiglia e pare che proprio oggi fosse il suo compleanno. Alla base del gesto estremo sembra che vi sia la grave situazione di sovraffollamento e degrado in cui versa il carcere del capoluogo provinciale. Non a caso, l’ultimo report del Ministero della Giustizia, aggiornato al mese di luglio, rileva come gli 11 istituti penitenziari pugliesi, a fronte di una capienza regolamentare di 2.896 detenuti, ne ospitino 3.848, con un tasso di affollamento medio del 134,2%, quando la media nazionale è invece del 107,4%.
Quello di oggi è già il quinto suicidio verificatosi in Via delle Casermette, il numero più alto in Italia nel 2022. Già sabato scorso si era sfiorata la tragedia: un detenuto, destinato ad essere trasferito in altra sede, aveva tentato di dare fuoco alla sua cella provocando una nube di fumo tossico che si è diffusa in tutta l’area detentiva. Solo col tempestivo intervento degli agenti penitenziari in servizio è stato possibile scongiurare il peggio.