Un’iniziativa di sensibilizzazione sul tema delle droghe promossa dall’assessore alla Sanità Romano e che vede protagoniste tutte le scuole superiori di Cerignola. Verrà presentata sabato 14 nella Sala Consiliare durante un convegno. Una provocazione lessicale costruttiva per porre l’accento sui danni incalcolabili provocati da tutte le droghe. Parliamo di “Progetto Merda”, un’iniziativa di sensibilizzazione sul problema delle tossicodipendenze che sta coinvolgendo tutte le scuole superiori di Cerignola e che verrà presentato sabato 14 maggio, alle 17.30, nella Sala Consiliare, nel corso di un convegno incentrato sullo stesso argomento. «Abbiamo voluto dare un nome forte a questo progetto –sottolinea l’assessore alla Sanità Michele Romano – che arriva dritto al cuore di chi ha vissuto come protagonista, o anche solo come spettatore, l’esperienza della tossicodipendenza. Il termine “merda”, infatti, per quanto volgare possa apparire, è la parola quasi sempre usata da chi, avendo fatto uso in passato di sostanze stupefacenti, racconta di aver toccato, con la droga, il fondo da tutti i punti di vista: sociale, economico e morale». Al convegno prenderanno parte il Sindaco Antonio Giannatempo; il professor Nunzio Galantino; il procuratore di Foggia, Vincenzo Russo; lo stesso assessore Romano; l’assessore alla Sanità della Provincia di Foggia, Matteo Cannarozzi de Grazia; l’ex direttore sanitario del “Santa Caterina Novella” di Galatina, il dottor Giuseppe De Maria; ed il direttore del Dipartimento di Neuroscienze degli Ospedale Riuniti di Foggia, il dottor Ciro Mundi. Modererà il convegno la giornalista Federica Libertino. Verrà proiettato un cortometraggio sulle tossicodipendenze realizzato da un gruppo di alunni dei diversi istituti superiori, coordinati dal professor Antonio Lupo dell’Itis “Righi”. Nelle scuole si terranno ogni settimana degli incontri coordinati da addetti ai lavori come medici ed assistenti sociali, a cui daranno una mano quelle che sono le figure chiave del progetto, cioè persone liberatesi dalla droga e che metteranno la loro esperienza al servizio degli altri. E un ruolo importante verrà giocato anche da alcune “madri coraggio”, donne costrette a denunciare i propri figli schiavizzati da cocaina, eroina e droghe sintetiche tanto da commettere reati anche gravissimi.