Erano da poco passate le 8.00 stamane quando gli Agenti di Polizia di Cerignola hanno fatto irruzione in una casa nel rione Sant’Antonio. Qui vi hanno trovato il ragazzo scomparso, Pallotta Potito Daniele, riverso su un divano, apparentemente morto, ma in realtà era soltanto addormentato. Quando hanno tentato di svegliarlo il giovane è apparso in evidente stato confusionale, tanto che gli Agenti hanno richiesto l’intervento del 118, per le cure del caso. L’appartamento, di proprietà del nonno, era ormai da tempo in stato di abbandono. Il ragazzo comunque è salvo e dovrebbe riprendersi in brevissimo tempo. Da capire le motivazioni che lo hanno portato a un simile epilogo. Nelle prossime ore, appena le condizioni fisiche del giovane saranno migliorate, la Polizia procederà con l’interrogatorio di rito per ricostruire i fatti e chiudere il caso.
ORE 10.00 Giunge in Redazione il comunicato ufficiale del Commissariato di Pubblica Sicurezza in Cerignola.
E’ stato ritrovato il ragazzo di 23 anni, Pallotta Potito Daniele di Cerignola, allontanatosi dalla propria abitazione, martedì 14 maggio, a bordo della propria autovettura, una ford ka di colore blu. L’allontanamento del giovane, che non aveva portato con se alcun documento ne tantomeno denaro o indumenti per il cambio, aveva destato non poca preoccupazione nei genitori e nelle forze dell’ordine; si pensava già al peggio. Infatti, non avendo il ragazzo alcun motivo apparente per allontanarsi, le ricerche si sono concentrate, fin dall’inizio, sul ritrovamento dell’autovettura, in modo da avere un punto di partenza da dove approfondire le indagini. L’intuizione degli investigatori ha dato i suoi frutti. Infatti, in data odierna, una segnalazione anonima, indicava la presenza di un’autovettura simile a quella del giovane in una via di cerignola. Sul posto veniva inviata immediatamente una volante la quale constatava che l’autovettura in questione era proprio quella di proprietà di Pallotta Potito. L’autovettura si presentava in buone condizioni ed era regolarmente chiusa. Gli agenti contattavano i genitori del ragazzo col fine di apprendere se, nelle vicinanze, vi fosse qualche abitazione di loro proprietà o, comunque, a loro riconducibile. I genitori del Pallotta, in un primo momento, dicevano che, nella zona interessata non vi era nulla di riconducibile alla loro famiglia; dopo l’insistenza degli agenti, il padre ricordava che, in quella via, vi era una casa, ormai abbandonata da anni, appartenuta al nonno materno del ragazzo, deceduto da diversi anni. I poliziotti riuscivano a risalire all’abitazione decidendo di entrare al suo interno per effettuare un sopralluogo. Una volta entrati scorgevano, steso su un vecchio divano, impolverato, il giovane Pallotta Potito mentre dormiva.
Il ragazzo dichiarava di essersi allontanato spontaneamente perché aveva voglia di trascorrere un po’ di tempo da solo; dichiarava, inoltre, di non aver potuto avvisare i genitori perché si era scaricata la batteria del suo telefono cellulare. Grandissima è stata la soddisfazione dei genitori che immediatamente si sono precipitati sul posto per riabbracciare il proprio figlio. Si indaga ora per comprendere se, quanto raccontato dal giovane, corrisponda a verità o se vi fosse qualche altro motivo che lo hanno indotto ad allontanarsi. Per le ricerche del Pallotta era stato avviato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, attivato dalla prefettura di Foggia, al quale avevano preso parte, oltre alle forze dell’ordine, la protezione civile, l’anpana e un elicottero della polizia di stato.