“Questa sera una persona dal palco vi dirà chi, e cosa non è, Franco Metta”. Questo aveva annunciato il candidato Sindaco del centro-sinistra, Tommaso Sgarro, a poche ore dal pubblico comizio di ieri sera, di fronte alla Villa Comunale. E così è stato. Ad una settimana dal ballottaggio che vedrà il candidato dem e il leader della Coalizione del Cambiamento, Franco Metta, impegnati in un’agguerrita sfida all’ultimo voto per la poltrona da primo cittadino, il giovane Sgarro, incassate 12.166 preferenze al primo turno, (quasi 3.000 in più del suo competitor), sfodera un asso nella manica: Michele Specchio. Già Consigliere de La Cicogna (fu il più suffragato dei cicognini alle scorse elezioni con 478 preferenze, ndr), dimessosi in anticipo dalla scorsa esperienza, negli scorsi mesi l’avvocato abbandona il gruppo civico per correre nella lista Emiliano, in appoggio a Tommaso Sgarro, e pur essendo tra i non eletti, chiede, ieri sera, di poter salire sul palco per raccontare ai cittadini la sua verità su Franco Metta e la sua coalizione.
La Cicogna? Una setta
“Franco Metta – esordisce – spaccia falsamente il movimento per una famiglia dove tutti si vogliono bene, dove lui è il padre di famiglia. Non è vero. E’ una setta che ha al suo capo un guru circondato da adepti capaci solo di ripetere quello che dice e fa il leader. Vi siete mai accorti dei comizi di Franco Metta? Sono tutti uguali. Parla lui e poi i pappagallini ripetono tutti le stesse cose. Lui decide chi deve parlare e cosa si deve dire. Per quanto tempo devi intervenire ad un pubblico comizio, quanto devi parlare in radio. Decide tutto lui perché la prima donna deve essere lui. E’ questa la base del movimento politico ‘La Cicogna’. Tutto gira intorno alla figura di Franco Metta”. E’ un fiume in piena l’ex cicognino che, dopo aver incassato duri attacchi, ora decide di confessarsi ai cittadini e non le manda, di certo, a dire. “Lui (Franco Metta ndr) dice che ha le porte aperte a tutti. Si entra ma una volta che si è entrati è dura, perché bisogna sottostare ai suoi comandi e se qualcuno si permette, non di dire un ‘no’, ma un ‘ni’, è finito, come è successo a me. Parlo per esperienza personale – assicura – io sono uscito dal movimento perché ho una dignità di uomo e di cerignolano. Una dignità che non può essere calpestata. Per questo ho deciso di uscire dal movimento e di correre con Tommaso perché è lui che rappresenta il vero cambiamento di questa città. Franco Metta non ascolta i suoi, figuriamoci se può ascoltare le esigenze del cittadino”.
Michele Specchio ne ha per tutti, anche per i giovani di Ricambio Generazionale.
“Franco Metta sul palco ha esaltato un gruppo di giovani – dice -. Li avete sentiti ai comizi?Parlano di una politica vecchia di 20 anni. Io mi rivolgo a questi ragazzi: venti anni fa bevevate ancora il latte al biberon, come potete parlare di una politica di venti anni?Parlate, piuttosto, di programmi per la città, quei programmi che non abbiamo mai sentito ai comizi di Franco. Franco che parla di una Cerignola del futuro. Ma come lo farà? Io di proposte ne ho sentito parlare solo da Tommaso quando ho partecipato anche ai tavoli tecnici”. “Sono stato offeso da un palco da cui è stato fatto il mio nome e cognome – prosegue Specchio -; è stato detto che mi sono venduto al PD per un posto di lavoro. Io faccio l’avvocato, ho un mio studio. Non credo proprio di aver bisogno di un posto di lavoro. Se ho aderito al programma di Tommaso è perché credo nella politica di Tommaso e credo nella Cerignola che voglio far rinascere. E’ questo il vero rinascimento di Cerignola, non quello di Franco.”. Difesa la sua posizione personale, Specchio rincara la dose, e racconta, a suo dire, chi è davvero Franco Metta.
“Franco parla di tradimento quando parla di me ma il vero traditore della città di Cerignola è lui – tuona dal palco -. Vi faccio un esempio: il caso Gema. Si è ricordato di denunciare il buco della Gema quando siamo arrivati a circa nove milioni di euro – denuncia -. Lui che è così attento anche ai centesimi nei bilanci non si è accorto prima del buco? Ve lo dico io il perché: aveva bisogno della notizia bomba che facesse risuonare in tutto il paese il nome del movimento politico ‘La Cicogna’, autore della scoperta. Franco, hai tradito Cerignola e i cerignolani perché se l’avessi denunciato prima, forse non avremmo un debito di 9 milioni di euro”. Dopo il clamoroso caso Gema, l’ex cicognino passa in rassegna altri episodi-chiave che attesterebbero il tradimento di Metta. “Forse non tutti sanno che Giannatempo poteva cadere qualche anno fa– spiega-. Nel dicembre 2013, con uno scarto risicatissimo di un solo voto in favore della maggioranza, il Consiglio Comunale approvò il Bilancio. Chissà perché un consigliere comunale di Franco Metta non era presente. Forse si doveva pagare qualche cambiale?”. “Franco Metta ha sempre utilizzato la politica per un suo tornaconto – aggiunge -. Quante denunce ha fatto? Quante ne sono andate a buon fine? Nessuna. Il risultato? Su alcune di queste il Comune è costretto a pagare delle spese legali. Lui che parla di risparmiare, di non spendere soldi, è il primo che ne fa spendere a Cerignola. E’ questo il Sindaco che vogliamo? Non credo proprio”. Ma Specchio non la finisce qui e passa a trattare altri due nodi fondamentali della campagna elettorale di Franco Metta e della sua coalizione: gli attacchi a Sanitaservice e ai Grieco, proprietari dell’impero Proshop.
“Metta ha sempre attaccato la Sanitaservice e la Gentile – dice -. Lo sapevate che fra i suoi candidati c’è chi lavora alla Sanitaservice? Allora – dichiara in un virtuale dialogo con l’ex padre politico -, o le assunzioni di Sanità Service sono truccate, e in questo caso stai anche tu al gioco e, quindi, non sei quello che dici di essere e non ti puoi neanche permettere di denunciare certe cose su un palco, oppure non è vero e allora hai detto bugie e falsità da questi palchi, illudendo e ingannando la città di Cerignola come ha sempre fatto. Franco Metta ha anche attaccato un noto imprenditore di Cerignola che ha deciso di mettere al servizio della città la sua esperienza (Michele Grieco ndr) – ricorda Specchio -. Forse non tutti sanno che lo aveva contattato prima lui per avere il suo sostegno. Però, questo imprenditore che ama Cerignola ha capito che Franco Metta non è la persona giusta e ha deciso di appoggiare Tommaso perché sicuramente la persona giusta è lui”. Gli ultimi affondi della lunga invettiva dell’ex cicognino contro Franco Metta riguardano i flop di alcuni progetti promossi in seno al Mp ‘La Cicogna’ e al presunto apparentamento dei civici con i partiti. “Franco Metta non è una persona concludente – accusa -; aveva fondato l’associazione ControVento, promettendo che sarebbe stato il volano della cultura a Cerignola, affidandone la direzione ad Elio Specchio. Che fine ha fatto? Se ne è andata al vento. Altro flop? I convegni della serie ‘Fattore C’, semplici passerelle usate per sedare i malcontenti di alcuni. E ancor più grave di tutto – conclude Specchio – è l’incoerenza di Franco Metta. Aveva promesso di non imparentarsi con nessun partito. Avete visto la composizione della sua coalizione? Ex di destra, di centro e di sinistra coi quali ha preso accordi temendo di non ottenere il risultato sperato. E’ questo il suo più grande tradimento”. Infine, un accorato appello agli elettori: “Aprite gli occhi, Franco Metta e la sua coalizione non sono chi dicono di essere. Tommaso Sgarro è un galantuomo ed è l’unica scelta possibile per la nostra città”.