Il recente caso Marino, la nota spese per il convegno “Si cura Cerignola” con i 15mila euro destinati alla Daruma srl, società di cui è socia la figlia minore dell’assessore Marino, ha portato a galla un bel problemone per l’amministrazione Metta. Proprio il Primo cittadino – che a quei tempi teneva per se la delega alla sicurezza – è rimasto silente, anche se di sicuro nelle stanze di Palazzo qualcosa Metta e la Marino se la sono detta. Dialogo in cui è rientrato probabilmente anche il mega dirigente Francesco Delvino. Dietro le porte invece hanno “sghignazzato” in molti, soprattutto perché il posto dell’assessora fa gola a qualcuno. Non è un segreto che in casa Cicogna si chieda oramai da mesi maggiore visibilità, soprattutto dopo l’ultimo ratto degli ex-Cerignola Democratica. Proprio sulla sponda Cicogna si è sempre occupato di questioni finanziarie Michele Monterisi, uno dei fedelissimi di Franco Metta, che alla fine dei conti è rimasto semplice consigliere comunale. Nonostante il ruolo nel GAL al consigliere cicognino l’assessorato al bilancio non farebbe di certo storcere il naso. Così come sulla poltrona della Marino, per competenza e fedeltà, potrebbe sedervi anche Loredana Lepore, con Monterisi promosso a capogruppo.
A ciò si aggiunge l’umore di chi non ha mai digerito – nonostante i sorrisi di facciata – la nomina di Francesco Delvino, il cui contratto è stato rinnovato proprio qualche settimana fa. E i mal di pancia di quegli imprenditori che hanno “sostenuto” certi eventi e non vedono giustificati certi costi. Oltre ai “rosiconi” di centrosinistra, esiste un sottobosco di “rosiconi” fatti in casa, meno espliciti ma altrettanto agguerriti nel perseguire il proprio scopo. La sete di potere e la possibilità di “gestire” per qualche minuto la macchina amministrativa si mostra così in tutta la sua voracità.
Credo nella buona fede della Marino, ma comunque una spiegazione alla città è necessaria. Sugli aspiranti credo che per ognuno ce ne sono almeno 4/5 pronti ai box