Sarà inaugurato sabato 9 febbraio, alle 16.30, il nuovo Palazzo del Volontariato di via Urbe, nel quartiere Torricelli. L’appuntamento, previsto inizialmente domenica 23 dicembre, fu poi rinviato a causa di una serie di problemi tecnici. Un taglio del nastro che arriva dopo sei anni di lavori, al termine dei quali trovano una adeguata collocazione le sedi di diverse associazioni cerignolane, in tutto dodici, che verranno ospitate in un edificio su due livelli, piano terra e primo piano, e che, oltre alle stanze a disposizione dei gruppi di volontariato, può contare su una sala utilizzabile per riunioni e convegni. I locali saranno benedetti da don Vincenzo D’Ercole, parroco della Chiesa di San Leonardo, che negli anni ha rappresentato l’unico elemento aggregante a Torricelli, quartiere a cui l’Amministrazione Comunale sta cercando in ogni modo di offrire strutture idonee alla crescita sociale, economica e culturale degne di tale nome e per troppo tempo mancate in questa zona della città nata male e cresciuta addirittura peggio.

“E’ necessario dare una nuova immagine ad un quartiere, Torricelli, diventato un semplice dormitorio – afferma il Sindaco Antonio Giannatempo -. Anche a questo può servire il Palazzo del Volontariato. L’idea, che si sta finalmente concretizzando, è quella di dar vita ad un polo attrattivo per i ragazzi, grazie alla presenza di associazioni di vario tipo, da diversi anni operanti nel nostro territorio e che offrono un contributo importante alla crescita della nostra comunità”. Alla cerimonia sono stati invitati il Vescovo, Monsignor Felice di Molfetta; l’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile; l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Domenico Farina; il consiglieri provinciale Franco Demonte, Rino Pezzano e Nicola Sgarra; tutti i consiglieri comunali; i vertici locali delle forze dell’ordine e tutte le associazioni attive a Cerignola. “E’ un fatto molto positivo l’apertura della nuova casa del volontariato – dice l’assessore ai Servizi Sociali Rosario Spione – perché le diverse realtà associative, da quelle culturali a quelle sportive, finalmente vengono messe nelle condizioni di poter svolgere al meglio attività dalla rilevante valenza sociale in una parte della città stanca di essere considerata la più marginale delle periferie”.

A mediare tra le diverse esigenze dei gruppi di volontariato, nelle numerose riunioni susseguitesi nei mesi scorsi, è stato Francesco Mansi, presidente della Consulta per la Sicurezza Sociale e le associazioni, che il consigliere comunale ringrazia “perché, con spirito di responsabilità, hanno accettato la proposta di collocazione delle rispettive sedi in un’area lontana dal centro urbano e che adesso, anche grazie a loro, può finalmente essere valorizzata e trasformarsi in una risorsa importante per tutta la città”. L’obiettivo è ridurre idealmente la distanza tra il centro e quella che si spera non venga più considerata una sua fastidiosa appendice, anche attraverso il potenziamento dei collegamenti con il quartiere garantiti dal servizio di trasporto pubblico.