Leonardo Paparella, consigliere comunale oramai non più del Pd (estromesso dal gruppo lo scorso 3 giugno con un documento indirizzato al Presidente del Consiglio Comunale di Cerignola, ndr), ritorna a far parlare di sé lamentando il mancato invito alla Festa Democratica 2013. Un tema molto personale e poco politico che va nella direzione opposta rispetto agli interessi degli elettori e dei cittadini tutti. «La classe dirigente del Partito Democratico di Cerignola – sostiene Paparella – ha ritenuto di estromettermi da qualsiasi iniziativa pubblica» con la “sola” motivazione che «il consigliere comunale Paparella non fa parte del gruppo consiliare».
«Paradossale è il fatto – continua Paparella – che sia stato invitato Pippo Civati, resosi protagonista di numerose uscite pubbliche che più di una volta contrastavano con l’orientamento politico» del Partito. Un ardito paragone, considerato l’apporto qualitativo dei due alla discussione politica, ma anche un rivangare argomenti sui quali i protagonisti (Pd e Paparella) si erano già ampiamente espressi nei primi giorni di giugno. «Mi spiace prendere atto che la segreteria del PD di Cerignola si è dimostrata codarda e priva di personalità lasciando nel limbo il sottoscritto e dimostrando di non avere il coraggio politico di allontanarmi dal Partito» scrive oggi Leonardo Paparella, mentre il 7 giugno 2013 la segreteria Pd diffondeva un comunicato nel quale, ricostruendo la cronologia degli eventi, definitiva «assolutamente legittima» la decisione del gruppo consiliare protocollata il 3 giugno. Leonardo Paparella non si accontenta del ruolo di escluso e si dice pronto a «sfidare pubblicamente tutti i dirigenti del Partito Democratico per parlare di questioni che riguardino la città». Qualcuno da via Mameli ironicamente risponde: «era ora!».
Per i Signori Lettori. Importante pregiudiziale: Riporto pari pari il
mio modesto commento inviato su un’altra testata giornalistica locale (evito di
citarla per pubblicità occulta), ove è stata trasmessa integralmente la missiva
del Consigliere Paparella. Quindi è
facile dedurre che taluni dettagli menzionati nel presente, sono riferiti ad essa .
IL TESTO:
Lo dico con tutta franchezza : La missiva del Consigliere Comunale Leonardo
Paparella, a me fa un po’ tenerezza. Mi torna alla mente, quando mio padre mi teneva in castigo per aver
commesso da bambino una marachella e non aspettavo altro che la punizione
terminasse. Così, credo, voglia
intendere Paparella il nesso delle sue legittime esternazioni. Il suo turbato stato d’animo attuale, lo induce a considerarsi persino “persona indegna” di poter partecipare alla
Festa Democratica. Questa sua convinzione non la condivido assolutamente: umilia
se stesso immotivatamente. E sono
convinto non è condivisa da nessuno altro, nemmeno dai suoi stessi “nemici” di
banco, perché va oltre ogni logica comprensione. Io ritengo, invece, che
il citato Consigliere non sia stato
invitato per evidenti e normali dissapori
politici nati ed ingigantitisi all’interno del Partito e, non per una presunta “condotta immorale” in occasione
del suo voto di astensione su una proposta di deliberato. L’episodio del voto è stato, a mio avviso, il
pretesto per allontanare il “lebbroso” Paparella dalla scena politica di
rilievo, per ragioni che nessuno
estraneo all’ambiente conosce.
L’analogia con la condotta di Pippo Civati, è calzante. Ha ragione da vendere Paparella. Però, egli dovrebbe sapere che la politica ha le sue regole ferree non
scritte: Molto spesso accade che uno
conta non per quello che è, ma per quello esso rappresenta. E Civati rappresenta una corrente politica consistente di sinistra nel PD, se non proprio la vera corrente di sinistra, sinistra, E, quindi, tutto gli si “perdona”.
Addirittura viene osannato in tutte le
sue apparizioni. Vedi quella ultima a
Foggia, cui ha visto coinvolta
l’Assessore Elena Gentile. Quella che Paparella,
quasi con soggezione chiama : “Potente”,
senza citarne nome e cognome
Apprezzo in Paparella
il coraggio, per aver lanciato il
guanto, in segno di sfida, a TUTTI i
dirigenti del Partito Democratico che non abbiano scheletri nell’armadio, ad un confronto pubblico. Vedremo, se questa sfida sarà accolta, oppure essi
rifuggiranno, eventualmente, per timore di essere sbugiardati.
Non rimango scandalizzato
apprendere che presso la sezione del PD si faccia politica servile sotto l’egida di qualche oligarca. Né, tanto meno, avallo il sistema cui tanti cittadini, per
ragioni ovvie, siano sottoposti a continue e degradanti umiliazioni.
A parte le mie opinabili opinioni e considerazioni. Ciò che rilevo di vergognoso, mi si passi il
termine, è che non si riesca a redimere
un penosa situazione all’interno di una importante forza politica che sta
ledendo l’immagine dello stesso PD acuendo, tra l’altro, considerazioni poco
lusinghiere di comuni cittadini verso taluni personaggi di spicco. Cosa ancor più grave è che ciò sta accadendo nell’assoluto menefreghismo degli attivisti.
Allora, io credo, che
farebbe cosa deontologicamente saggia e corretta se la Segretaria PD dott.ssa
Silvana Ladogana facesse in modo che, al
di là della eventuale sfida quale legittima provocazione, si arrivi ad una definizione sul “CASO PAPARELLA”. Non ha senso continuare tenere in piedi una
situazione ibrida, fino a quando non si sa.
O Paparella, tuttora iscritto al
PD rientra a far parte del gruppo
consiliare, come io ritengo giusto che sia . Oppure, decidere con coraggio la
sua espulsione dal Partito. Cosa che assolutamente non auguro!.
5-9-2013
Scusate, ma stiamo per caso parlando del PAPA? Di OBAMA?
Ma ci rendiamo conto? Ma perchè ci fate perdere tempo a leggere articoli che poco interessa al popolo Cerignolano?
Invece di discutere e affrontare cose serie, senza offesa per Paparella , nulla contro alla persona, ma che sciòm facènn.
Crgnòl stè murènn, u vulèt capè o nòn.
Sti ndèll.
U’ Pròblòm e u tòù, da nòù che vè truan, stòm tand nòù e i gùai…cià mà preoccupè pòùr chi sti fàtt. Paparè ni si cùrann, vinatènn ch nòù fòùr a zappè, ca t fè i MUSCOLI.
Ni sì curànn.
Gentile Redazione, constato con rammarico la parziale
censura della pregiudiziale . Questo, rende il mio scritto orfano di
giustificazioni, rendendolo agli occhi dei lettori poco chiaro, in quanto alcuni passaggi non trovano
riscontro nel testo dell’articolo, di cui sopra.
Poiché sono certo di non aver leso l’immagine della stessa,
non trovo alcuna giustificazione plausibile di tale atto. A meno, che non mi venga dimostrato il contrario.
Grazie.
5-9-2013
Nessuna pregiudiziale. Anzi. Apprezziamo sempre il suo modo pacato e mai sopra le righe di commentare le notizie. Redazione
Spett.le Redazione,
premesso che leggo con molta attenzione i vostri articoli e che non ho quasi mai criticato il Vs. rispettabilissimo lavoro, questa volta, pero’, avverto il bisogno di dire qualcosa, disinteressatamente, in merito a “Dopo la festa, Paparella “si sente” Civati”.
Ho ritenuto davvero privo di logica giornalistica, ovvero, pochissimo professionale, il fatto di commentare, come se foste la controparte, quanto dichiarato da Paparella.
Difatti, non riportate interamente la dichiarazione rilasciata da Paparella opportunamente virgolettata, ma riportate un attento quanto “interessato commento” con all’interno pochi passaggi riferiti allo scritto di Paparella.
Ad un certo punto mi e’ sembrato che il suddetto commento non abbia alcunchè di giornalistico tanto da sembrare scritto da un non laureato in giornalismo.
Mi dispiace aver scritto quanto sopra, tuttavia, ho ritenuto opportuno evidenziare che, una cosa è riportare una notizia, specie quando si tratta di un documento scritto ed autografo, altro è commentare una notizia.
nella speranza di non essere stato offensivo,
saluto cordialmente
Concordo perfettamente col Signore anonimo. Ha
davvero evidenziato un piccolo o grande neo( secondo i punti di vista)
che non giova alla “INFORMAZIONE”giornalistica.
Una maggiore autorevolezza e minore sudditanza psicologica verso personaggi di tutto rispetto, renderebbe il SERVIZIO offerto dalla
Redazione più gradevole e più vicino alle esigenze dei
lettori.
5-9-2013
L’ACCUSA di sudditanza non le fa onore. Tuttavia confidiamo nella sua buona fede. Redazione
Un giornalista non dovrebbe limitarsi a pubblicare soltanto comunicati stampa ma scrivere articoli. In questo strano paese quando vengono pubblicati comunicati si commenta chiedendo l’articolo, quando vin fatto l’articolo si chiede il comunicato integrale. E la linea editoriale? E la libertà di ogni giornalista di scrivere dov’è? Ciò detto la ringraziamo per averci dato la possibilità di chiarire il tutto. Redazione
sono perfettamente in linea con la redazione, e credo anche che la libertà di scrivere e di commentare debba essere “libera ” per entrambe le parti…. sempre nei modi e termini consentiti…
Caro Paparella, mi dispiace dirtelo ma con questo comunicato hai fatto proprio la figura del ragazzino con i voti di papà che cacciato da un contesto si mette a piagnucolare……ma mi chiedo perchè invece di piagnucolare non presenzi come tutti quanti gli altri desaparesidos nella vecchia organizzazione che ti ha visto qualche tempo fa fare la stessa cosa che tutti quelli che oggi denigri facevano insieme con te ad altri.
Nei partiti e nelle organizzazioni non si lascia il campo libero agli altri si deve essere sempre presenti per farsi sentire e confrontarsi. Tu e gli altri che scrivete solo sui giornali web probabilmente avete tolto il disturbo e ve ne state fuori beati a chiacchierare…. da quello che mi risulta chi non lavora non merita e tu e tutti gli altri ovviamente non meritate e bene fanno a tenervi ai margini….
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