Sfruttamento del lavoro nero, subaffitti, diritti negati. Storie di ordinario degrado a Cerignola, roccaforte delle lotte contadine di Di Vittorio ieri, luogo-simbolo del nuovo caporalato oggi. Protagonisti non più i contadini autoctoni ma le migliaia di immigrati stranieri (l’1,9% secondo i dati del 2010) che, specie durante la stagione estiva, si riversano sulla terra dell’oro rosso, alla ricerca di fortuna, per poi ritrovarsi a fare i conti con stenti e degrado. Storie di sfruttamento ma anche di difficile integrazione e convivenza con la popolazione del luogo. L’ultima, l’ennesima, risale a pochi giorni fa.
Una vera e propria zuffa scoppiata nel rione San Gioacchino tra immigrati di nazionalità rumena e alcuni residenti del quartiere. “In Via dei Cartaginesi, angolo Via dei Sanniti – denuncia a lanotiziaweb.it Vincenzo Erinnio, attivista del Movimento politico La Cicogna – vi è un locale a pian terreno, (ma non è l’unico), di appena 40 mq, di proprietà di un cerignolano, abitato da una quindicina di rumeni a cui è stato affidato in subaffitto da un loro connazionale. Un’abitazione in cui si vive in condizioni disumane – spiega il cicognino – senza nessun rispetto delle più elementari norme igienico-sanitarie e della civile convivenza. Dozzine di persone ammassate in pochi metri quadri, uomini ubriachi che si riversano in strada nelle prime ore del pomeriggio a fare baldoria, violenti litigi, donne e bambini riversati nei bidoni della spazzatura a rovistare tra i rifiuti”.
Istantanee di vita quotidiana a cui sono abituati i residenti dei quartieri Sant’Antonio e San Gioacchino, prescelti dagli immigrati che affollano la nostra città. Tanti gli episodi incresciosi e diverse le manifestazioni di insofferenza e le denunce dei residenti del quartiere. Un’esclation culminata pochi giorni fa in una lite furibonda sedata grazie all’intervento dell’attivista de La Cicogna. Causa del diverbio, l’invasione di scarafaggi provenienti, a detta dei residenti del vicolo, dall’abitazione dei rumeni. “Giorni prima – spiega Erinnio – alcuni di loro avevano abbandonato vicino un bidone dell’immondizia una bombola del gas ricolma di scarafaggi rossi, mentre le donne riversavano i loro indumenti pieni di insetti per strada. Scarafaggi che, inevitabilmente, hanno invaso le abitazioni circostanti facendo esplodere la rabbia e l’esasperazione di molti residenti cerignolani”. Dopo vani tentativi di pacificazione si è giunti alle mani. “Attimi concitati – racconta Erinnio – a cui è, per fortuna, seguita la calma. Subito dopo, alcuni residenti del quartiere si sono rivolti all’Ufficio Igiene del Comune segnalando l’accaduto ma al danno è seguita la beffa. Secondo i funzionari comunali non era possibile intervenire se non in seguito alla presentazione di una raccolta firme degli abitanti del quartiere, come se per mobilitare le istituzioni a fare il loro dovere, sia necessaria una petizione”.
Già lo scorso Aprile, Erinnio, aveva lanciato l’allarme “disagio abitativo” in un articolo pubblicato sul supplemento di quartiere del periodico de La Cicogna, prevedendo l’escalation di braccianti stagionali stranieri che ci sarebbe stata con l’arrivo dell’estate e l’inizio della raccolta dei pomodori e dell’uva. La presenza di questi braccianti stagionali si trasforma, infatti, per alcuni cittadini di Cerignola in un business. Gli stranieri che decidono di abitare le case del centro storico sono tenuti a pagare degli affitti altissimi rispetto all’offerta, all’incirca 100 euro mensili per persona, e sono stati riscontrati casi in cui, alle stesse condizioni, venivano affittati addirittura dei garages. Molti di loro abitano nelle vecchie case del centro storico cittadino in numeri spropositati, altri invece trovano rifugio nei vecchi casolari abbandonati nelle campagne. Veri “ghetti”, senza acqua corrente, luce e servizi igienici. Il tutto con le connivenze dei proprietari cerignolani e nell’indifferenza delle istituzioni. I cittadini chiedono controlli perché la rabbia sociale è ormai una bomba ad orologeria.