Una rappresentanza dell’I.I.S. “Augusto Righi”, diretto dalla dirigente scolastica Irene Sasso, e guidata dalla professoressa Michela Costa parteciperà dal 26 al 28 novembre a Verona al Job Orienta. Si tratta di un convegno nazionale su formazione ed orientamento, finalizzato al rapporto fra il mondo scolastico e quello lavorativo: la presenza dell’istituto ofantino, unitamente ad altre quattro scuole pugliesi, deriva dalla partecipazione al progetto “AlternAttiva”, finanziato dall’Assessorato al Diritto allo Studio e Formazione della Regione Puglia, da Arti Puglia-Agenzia Regionale per la Tecnologia e Innovazione, dall’Osservatorio regionale dei sistemi di istruzione e formazione in Puglia, cofinanziato dall’Unione Europea su fondi del PO FSE 2007-2013 Asse VII-Capacità Istituzionale. In particolare, tra le attività previste per l’edizione 2015, l’Assessorato e l’ARTI organizzano “AlternAttiva” e “Scuola 3.0”.
La preside Sasso e la professoressa Costa, in esclusiva al nostro giornale, spiegano i motivi del viaggio veronese: «Un evento importante quello che andremo a tenere in terra scaligera -dice la dirigente scolastica-: si tratta di un progetto regionale che in questi anni i nostri alunni impegnati nell’alternanza scuola-lavoro stanno portando a compimento, dall’elettronica all’informatica, che hanno una forte valenza strutturale». «Abbiamo presentato alla Regione questi progetti, realizzati fra l’anno scorso e quest’anno -dichiara Michela Costa-, dal titolo “Pear Teaching dell’orientamento: da orientati a orientatori”, con il supporto dei colleghi Totaro ed Alfieri, e si inserisce nella sfida sociale che ogni giorno affrontiamo». Un impegno dei ragazzi a 360°, su cui Gerardo Totaro e Salvatore Alfieri ribadiscono con forza: «L’impegno dei docenti e dei ragazzi si sta rivelando fortemente importante: questa misura non è più vista come uno spot, ma fa parte del tessuto scolastico e negli anni si è consolidata maggiormente. Abbiamo visto i nostri ragazzi come una risorsa indispensabile per la scuola ed il territorio, non più come un problema. Fra i vari progetti che presenteremo ce n’è uno che ci ha molto colpito: la presenza di una mano automatica che serve ad esercitare l’articolazione stessa, frutto di un genitore che ha avuto dei problemi. Ciò è diventato una risorsa per il mondo scolastico ed il territorio». Elementi assolutamente condivisibili quelli illustrati dai responsabili del progetto, a conferma di una stretta condivisione in ambito nazionale di tematiche su cui potenziare il futuro delle giovani generazioni.