Terminata la celebrazione dell’ora media, alle ore 12 di giovedì 1° ottobre, nel salone «Giovanni Paolo II» dell’episcopio, alla presenza del clero, degli officiali di curia, delle autorità civili e dei rappresentanti dell’associazionismo cattolico, è stato il vescovo Felice di Molfetta ad annunciare il nome del suo successore sulla cattedra della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano, individuato da papa Francesco in mons. Luigi Renna del clero della diocesi di Andria, finora rettore del Pontificio Seminario Regionale «Pio XI» di Molfetta. Accolta da un accorato applauso, la notizia è stata accompagnata dalla comunicazione della nomina ad Amministratore Apostolico dello stesso vescovo di Molfetta che guiderà la diocesi fino all’ingresso del nuovo pastore.
«So di inserirmi nel cammino di una Chiesa viva – si legge nel messaggio inviato ai diocesani da mons. Renna – guidata con amore dal carissimo vescovo Felice, che abbraccio con animo grato per il bene ricevuto negli anni di formazione nel Seminario Regionale e anche oltre, e dalle cui mani ricevo la testimonianza di un servizio al popolo di Dio instancabile e fecondo». Ai «confratelli presbiteri diocesani e religiosi», don Luigi ha indicato «la nostra vocazione di ministri» che «ci vedrà concordi nel “cingere il grembiule” e servire i nostri fratelli e sorelle». Al popolo di Dio, il vescovo eletto ha additato «Cristo, sorgente di ogni consolazione», mentre nel salutare le autorità civili e militari – «pur nella distinzione e autonomia della nostra identità e del nostro ruolo» – don Luigi ha esortato a conseguire l’obiettivo «del bene comune della nostra gente, non somma di beni individuali, ma bene integrale».
Un «pensiero particolare», il neo eletto ha rivolto al «mondo della scuola», senza dimenticare i «giovani», destinatari del «saluto di un padre che non li vorrebbe più vedere partire per cercare di realizzarsi». Per le «terre di Cerignola e di Ascoli Satriano, […] luoghi nei quali si è combattuto per i diritti dei lavoratori e i diritti civili», don Luigi ha auspicato «un nuovo sussulto di legalità» che «ci deve animare per i diritti dei poveri più poveri di tutti, coloro che, lontani dalla patria, per pochi euro mettono a rischio la loro salute nei nostri campi». Il grato pensiero alla «amatissima comunità del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta» e «al mio Vescovo Mons. Raffaele Calabro e alla Chiesa di Andria, che mi ha generato nella fede e al ministero» ha anticipato l’esortazione finale del primo saluto: «aiutarmi a “profumare di gregge”», alla scuola dei vescovi Giuseppe Di Donna e Tonino Bello, nonchè di sacerdoti come il venerabile Antonio Palladino.
mandate dei fiori che in curia stann a chiang u murt
Ma chi te l’ho dett a te!!! Come hai rosicato fino ad oggi… Continuerai a fare!!!
Poco ci credo !! Il patto scellerato cadrà … E insieme ad esso , qualche testa. VERGOGNA
Che Italiano…….invece di scrivere qui sopra, ripassa la grammatica…..
Chi avvisa il nuovo Vescovo di munirsi , almeno per i primi giorni , di protezioni al volto , visto che abbiamo un “personaggio” piuttosto rissoso e avvezzo a schiaffeggiare … Dall da … il vero “SENZA ARTE E NE PARTE” … Solo quello potevi fare … dopo averle provate tutte !!
Ma quante cose ridicole Dice la gente inutile di Cerignola! Se aveste fatto i comici… Sareste morti di Fame!!!! Rosicate!!! Nella chiesa non c’è l’opposizione! C’è la continuità! Ahahahahah
Siete comunisti!!!! Usate ancora la censura!!! Quando vi evolverete?