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    Consiglio comunale, passa la rigenerazione urbana. A margine protesta per la “puzza”

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    Passa senza troppi problemi il DPRU (Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana) arricchito da un emendamento approvato all’unanimità dalla commissione urbanistica. Oltre le 145 pagine, la priorità – con l’emendamento appunto – di partire dall’ambito 1 (Santa Barbara-Terra Vecchia). Dopo la lettura del deliberato ad opera del primo cittadino una serie di interventi tutti favorevoli al provvedimento che poi sarà votato all’unanimità. «Obiettivo primario della rigenerazione – dice Tommaso Sgarro dai banchi del centrosinistra – è riconnettere le periferie al centro città. Quella periferia che ha meno servizi e che merita più opportunità, ovvero la zona Santa Barbara-Macello. E per non perdersi nel mare magnum di un lungo documento e non arrivare a ratificare solo atti in consiglio, oggi approviamo il documento con questo emendamento, impegno formale e punto di partenza. Lo abbiamo votato in commissione all’unanimità e lo voteremo in consiglio all’unanimità» chiosa.

    Sulla stessa linea il capogruppo di maggioranza Loredana Lepore (Cicogna), come pure Paolo Vitullo (Forza Italia). «E’ fondamentale – precisa da tecnico l’azzurro – il fatto di aver ricompreso il piano attuativo di Santa Barbara, dove i privati dovranno procedere a delle urbanizzazioni. Anche il privato va inserito in un discorso sinergico. E fondamentale è anche il fatto che siano ricomprese le aree industriali dismesse o le location idonee all’edilizia residenziale sociale». In fretta – in un consiglio presidiato dalle Forze dell’Ordine – si approva il punto con il favore di tutti e il consiglio dopo circa quaranta minuti termina. In quel momento compaiono cartelli con la scritta: “io sono Maria Sciscio”. Il riferimento è alla promotrice della protesta per la “puzza”, offesa, a detta dei manifestanti, proprio per aver promosso l’iniziativa. Una protesta che di fatto non ha impedito il normale svolgimento del consiglio.Abbandonano l’aula i consiglieri di maggioranza e la Giunta. Dopo mezz’ora circa di cori al grido di “dimissioni” i manifestanti si accomodano sotto Palazzo di Città. Lì si danno appuntamento al 3 luglio, quando in consiglio i punti all’ordine del giorno saranno molti di più e probabilmente, fanno sapere, non saranno più disposti ad attendere per non veder poi scontate le proprie istanze.