Nella tornata numero otto del girone H della serie D, l’Audace Cerignola attende domani la Turris al “Monterisi”: l’imperativo per gli ofantini è ripartire di slancio, per archiviare al più presto il ko di Potenza. In settimana, Francesco Farina ha rassegnato le dimissioni ed al suo posto è arrivato Vincenzo Feola, già mister di Akragas e Savoia, con cui è riuscito nell’impresa di vincere il campionato di quarta serie con rimonte inesorabili. Un allenatore fra i migliori disponibili sulla piazza, su questo non ci piove: Feola nella presentazione ufficiale ha subito chiarito quali sono i suoi dettami. «Non ho dubitato un attimo della bontà e dell’ambizione del progetto della famiglia Grieco e del ds Fernandez -esordisce-. Non è facile subentrare ed ogni allenatore ha un suo modo di impostare il lavoro: ho visto impegno e voglia da parte dei ragazzi. Cambieremo alcune cose ma sempre in funzione del progetto e delle caratteristiche dei calciatori». Il neotecnico gialloblu predilige giocare con il 4-2-3-1, anche se dalle sue parole si intende che la questione modulo non è un comandamento: «Le varie disposizioni tattiche lasciano il tempo che trovano, ciò che conta è lo spirito, la voglia, l’abnegazione ma soprattutto i principi. Conta sacrificarsi e fare bene per il nome del Cerignola. Da parte mia c’è la massima voglia di fare bene, perché lo meritano la proprietà, la piazza: il campionato è ancora lungo, bisogna crederci». In chiusura, una promessa: «Impegno, professionalità, onestà da parte nostra: garantisco che i ragazzi suderanno la maglia e daranno l’anima ogni domenica per onorare società e città. Per conseguire risultati, conosco una sola ricetta: quella del lavoro». Un nuovo corso che inevitabilmente apporterà delle modifiche su uomini e schema: probabile il rilancio di Longo dal 1′, mentre il resto dell’undici di partenza dovrà per forza di cose essere calibrato sulla scelta degli under. L’Audace non può permettersi un altro passo falso, per non vedersi allontanare ancor più il Potenza, che ora può vantare un +5 proprio sulle “cicogne”.
Al terzo campionato di fila in serie D (con trascorsi gloriosi in C fino a poco più di una quindicina di anni fa), l’obiettivo della Turris è una permanenza tranquilla: una penalizzazione di sei punti ha più che dimezzato il bottino in classifica, dato che i campani si ritrovano 4 punti invece dei 10 conquistati sul campo. L’allenatore Roberto Carannante -da calciatore è stato capitano del Foggia in C2 nei primi anni duemila- dispone di un organico in massima parte formato da ragazzi di belle speranze, affiancati da qualche senatore che permetta loro di crescere: fra questi ultimi, il jolly di centrocampo Visciano, il difensore Follera e gli attaccanti Improta e Longobardi. I corallini finora si sono ben disimpegnati, poiché il bilancio complessivo parla di due vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta (in casa col Potenza, quindi Turris imbattuta in trasferta).
Non ci sono precedenti nella storia delle due squadre: calcio d’inizio alle ore 15, con la direzione di gara affidata al sig. De Tommaso, della sezione di Rieti.