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    Lancio di sassi e bottiglie: due tifosi del Cerignola finiscono al Pronto Soccorso

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    Momenti di tensione allo stadio Pino Zaccheria di Foggia durante il derby tra Foggia e Audace Cerignola. Nessuna acredine tra le due tifoserie, almeno fino all’inizio del secondo tempo. Improvvisamente sono piovuti nel settore dei tifosi del Cerignola sassi e bottiglie, lanciati dal settore occupato dagli ultras foggiani. A rimanere feriti alcuni tifosi del Cerignola.

    «Lui è mio zio, Giuseppe, tifoso del Cerignola ed ex tifoso del Foggia – scrive sui social un tifoso cerignolano -. Adesso vi spiego perché. Andiamo allo “Zaccheria”, con noi tanti e tanti tifosi del Cerignola. Bello, bellissimo. Vediamo tanti bambini e siamo felici, ancora di più. La nostra partita finisce ad inizio secondo tempo. In un attimo mi volto e vedo mio zio e mio cugino doloranti con le mani in testa. Non capisco, nessuno attorno a noi capisce. Qualcuno aveva deciso di lanciare verso di noi, i “rivali”, oggetti, cosa abbiano lanciato non lo so, ma ha colpito ed anche bene. Il secondo tempo lo abbiamo passato vicino l’ambulanza e poi al pronto soccorso. Il Cerignola ha perso. Per noi ha perso, ancora una volta, il calcio sport di cui siamo o forse eravamo innamorati. Mio zio sicuramente non ci chiederà più di andare allo “Zaccheria”. Peccato. Ho visto dopo l’episodio molti genitori scendere dalla curva con i propri figli per portarli al sicuro. Al sicuro. Anche per alcuni di loro la partita è finita in quel momento. Peccato». Un episodio che ha visto coinvolto oltre che Giuseppe anche il figlio Francesco. Un fatto che non trova alcuna giustificazione, da condannare senza se e senza ma. Entrambi i malcapitati sono stati portati al Pronto Soccorso: necessari alcuni punti di sutura per uno dei due feriti.

    Episodi che si sono ripetuti anche dopo la fine del match, perso dal Cerignola per 2-1. La polizia si è vista costretta a compiere alcune cariche di alleggerimento e a lanciare dei lacrimogeni per disperdere un gruppetto di tifosi rossoneri che hanno cominciato a lanciare sassi all’indirizzo degli agenti.