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    Nessuna riapertura: l’Italia in blocco per altre due settimane?

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    Si va verso la conferma della chiusura totale e i divieti di spostamento per altre due settimane, valutando però la possibilità di concedere alcune deroghe, seppur minime, per le aziende. È questa l’ipotesi alla quale lavora il governo in vista del 3 aprile. Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell’R0 (l’erre-zero, l’indice di contagiosità) sarà inferiore a 1. Vuol dire che bisognerà arrivare al momento in cui per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato. E già questo basta a comprendere quanto la strada possa essere ancora lunga. Ecco perché è necessario continuare a rispettare le regole e perché è fondamentale mantenere la distanza di almeno un metro quando si esce per andare al lavoro, a fare la spesa, o comunque quando si entra in contatto con le altre persone. 

    LA SCIENZA In questo momento la situazione è “ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve. Al momento bisogna stare tappati in casa, altrimenti si vanificano i sacrifici che abbiamo fatto fino ad ora, punto e basta”. Così su Fb il virologo Roberto Burioni, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, in merito alle ipotesi sulla tempistica per la riapertura di aziende e scuole. “Dobbiamo cominciare a pensare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo continuare a stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però – afferma Burioni – dobbiamo anche sapere in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve“.