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    Puglia arancione: ecco tutti i divieti del nuovo Dpcm

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    “Tutte le nuove misure previste dall’ultimo Dpcm – quelle riservate alle aree gialle, arancioni e rosse – saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre. I numeri complessivi sono in costante aumento e comportano un’alta probabilità che molte regioni superino le soglie critiche delle terapie intensive già nelle prossime settimane. Dobbiamo per forza di cose intervenire”. E’ quanto spiega Palazzo Chigi sottolineando che “lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività. Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche”, ha detto il premier Conte. “Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”. “Nell’area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria“. Anche Toscana, Molise, Marche, Sardegna e Friuli Venezia Giulia rientrano nell’area gialla. Il Veneto rientra tra le regioni inserite nell’area gialla. “Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia“. “Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa”, ha annunciato Conte. “Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente” con i “rappresentanti delle Regioni”, ha sottolineato Conte in conferenza stampa in tv. “Già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge” per i ristori.

    Da domani, dunque, le misure saranno operative: uno slittamento di 24 ore rispetto ai programmi del governo deciso per consentire a tutte le regioni di disporre «del tempo utile per organizzare le proprie attività». Ma non ci saranno passi indietro. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha già firmato le ordinanze con i dati dell’ultimo monitoraggio e le misure resteranno in vigore, almeno per quanto riguarda le zone rosse, per «almeno due settimane». I dati relativi alle Regioni inserite nelle zone gialla e arancione saranno invece aggiornati ogni settimana e, in caso di peggioramento, ci sarà il passaggio automatico nella fascia più alta e l’applicazione di misure più restrittive. «Dobbiamo necessariamente intervenire per rallentare la circolazione del virus» ha detto Conte illustrando il decreto, poiché i sistemi sanitari di «molte regioni rischiano di andare in sofferenza» nelle prossime settimane. Dunque le scelte sono obbligate: «Non abbiamo alternative, dobbiamo affrontare queste restrizioni per raffreddare la curva». L’impianto del provvedimento è quello contenuto nelle bozze, con pochi aggiustamenti: dà la possibilità ai parrucchieri di rimanere aperti anche nelle zone rosse e «salva» le crociere delle navi battenti bandiera italiana.

    ZONA GIALLA Nella «zona gialla» – dove ci sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Veneto, Umbria e le province autonome di Trento e Bolzano – varranno le misure nazionali, dal coprifuoco alle 22 alla chiusura dei centri commerciali nei fine settimana, dallo stop a mostre e musei alla chiusura dei corner di giochi e scommesse, dalla riduzione della capienza nel trasporto pubblico locale fino alla Didattica a distanza al 100% per le superiori.

    ZONA ARANCIONE Nella «zona arancione», quella con un rischio elevato, finiscono invece Puglia e Sicilia: non si può uscire dalla regione e sono vietati anche gli spostamenti tra i comuni mentre bar e ristoranti rimarranno chiusi tutto il giorno. «È assurdo e irragionevole» dice il governatore siciliano Nello Musumeci.

    ZONA ROSSA Il lockdown generale, come quello di marzo, di fatto scatta invece per le quattro regioni con gli indici più alti, quelle dove la diffusione del virus è fuori controllo. Oltre alle misure previste per le altre zone, sono chiusi anche i negozi, salvo alimentari e farmacie e si potrà uscire solo per comprovate esigenze lavorative, di salute, necessità e per portare i bambini a scuola. «È vietato ogni spostamento in qualsiasi orario» ha spiegato Conte. «È uno schiaffo in faccia ai lombardi, non ce lo meritiamo» attacca il governatore Attilio Fontana. Con la divisione in fasce del paese torna inoltre l’autocertificazione: da venerdì, sia per circolare nelle aree con le restrizioni più dure sia per il resto d’Italia dopo le 22.

    Per quanto riguarda le Regioni della fascia arancione, ossia Puglia e Sicilia, chiuderanno solo bar e ristoranti, ma non i negozi, e a partire alle 22 scatterà il coprifuoco. Nessuno spostamento in entrata o in uscita o in comuni diversi da quello di residenza. In più in Puglia resta in vigore l’ordinanza di Michele Emiliano che ha chiuso le scuola primaria e secondaria di primo grado.

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