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    A sorpresa in Puglia le scuole più tecnologiche

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    Inizia ufficialmente l’anno scolastico più tecnologico di sempre in Puglia. Gli studenti delle scuole pugliesi leggeranno su internet gli auguri dell’assessore al Diritto allo studio della Regione Puglia, Alba Sasso. Lo potranno fare dai pc messi in dotazione dagli istituti scolastici, connessi al wi-fi. Questa, almeno, la situazione sulla carta. A fotografarla ci ha pensato il portale Skuola.net, che ha analizzato gli ultimi dati messi a disposizione del Miur nell’ambito del progetto Open Data. Numeri che hanno evidenziato come siano le scuole del Sud, a sopresa, quelle dove la copertura wi-fi è maggiormente diffusa. Puglia in testa. Il 14,6 per cento degli istituti pugliesi risulta completamente coperto da reti wi-fi. Seguito dagli istituti di Molise (13,6 per cento), Sicilia (11,6 per cento) e Campania (11,3 per cento). Fanalino di coda la Liguria, con il 6,3 per cento. La situazione non cambia se dal wi-fi si passa ai pc, con la Puglia prima con 39 computer in media a istituto, seguita dal Veneto con 32, o alle Lavagne Interattive Multimediali (LIM), diffuse in media più nelle scuole pugliesi che in qualsiasi altra regione d’Italia.

    “Ogni tanto arrivano buone notizie”, è il primo commento dell’assessore Sasso, che non sembra del tutto sorpresa dai risultati dell’indagine. “Grazie all’utilizzo dei FESR la Regione Puglia ha fornito un numero straordinario di strumentazioni tecnologiche, ma va dato ampio merito anche alla scuola pugliese, molto attiva su questi temi”. L’assessore ha inaugurato l’anno scolastico a Martina Franca (TA), nell’Itis Majorana. Stesso nome dell’istituto di Brindisi che in passato fu lodato dall’allora ministro dell’istruzione Profumo, segno che il primato tecnologico delle scuole pugliesi non è forse, del tutto inaspettato. “E’ tutto vero”, afferma Gerardo Marchitelli, preside di un’altra scuola che ha fatto dell’avanguardia nelle dotazioni tecnologiche il suo cavallo di battaglia, la media “Eleonora Duse” di Bari San Girolamo. A disposizione degli studenti e dei loro genitori c’è dallo scorso anno scolastico un’app che permette di monitorare presenze e voti ricevuti. “Ad oggi è stata scaricata da circa 700 persone, più del numero effettivo degli studenti”. Segno del successo che ha riscosso l’iniziativa. Ma il preside Marchitelli non si è fermato alle app. La sua scuola è interamente cablata e coperta da wi-fi, e a tutti i docenti hanno ricevuto un tablet e l’adeguata formazione per saperlo utilizzare. “Io rispondo e partecipo a tutti i bandi – e sono tanti – sulle dotazioni multimediali. In sei anni ho racimolato circa 700 mila euro”, dice il preside.

    Ma allora, la cronica mancanza di finanziamenti? “Dal Ministero arrivano briciol – denuncia l’assessore Sasso – le scuole dovrebbero essere trattate come Grandi Opere, non solo per finanziarle adeguatamente da un punto di vista tecnologico ma anche per risolvere i tanti problemi che le affliggono”. Sono tanti i punti dolenti: “Manca il personale docente e le aule sono sovraffollate, con i relativi problemi di sicurezza che ne conseguono. E sono state tagliate tutte le ore di laboratorio”. Con il rischio concreto, quindi, che pur in presenza delle adeguate strumentazioni gli studenti non le possano utilizzare. “Computer, tablet e wi-fi sono gli strumenti più idonei ai bisogni comunicativi dei giovani – afferma Claudio Menga, segretario regionale Flc Cgil – ma bisogna fare i conti con un personale docente che il Governo vuole sempre più anziano. Senza un adeguato contesto didattico-pedagogico la semplice introduzione di nuovi mezzi non ha senso”. “Da molti anni ormai non si fa più formazione in servizio per i docenti, riprenderla è fondamentale”, conferma l’assessore Sasso. Che poi però individua una “via pugliese” per risolvere il gap di alcuni professori con la tecnologia. “Ho visto un aiuto reciproco tra studenti e docenti, una sorta di aggiornamento sul campo che funziona”. Una specie di circolo virtuoso, insomma. Con gli studenti che insegnano ai loro professori a utilizzare i mezzi, e i docenti che, ci si augura, continuino a fornire ai ragazzi sempre nuovi contenuti. (Repubblica.it)

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