La SIA, società che cura smaltimento e raccolta di rifiuti per conto del Consorzio di Igiene Ambientale FG/4, continua a vivere uno stato comatoso profondo. Infatti la criticità economica – dai 5 milioni di euro che deve Cerignola agli 1,2 milioni di Margherita di Savoia – potrebbe a breve portare all’implosione totale (e certificata) della società. La rinascita di SIA prospettata dai palchi della campagna elettorale sembra oramai soltanto un ricordo, perché a partire dal 15 giugno 2015 sono comparsi come funghi i problemi della società, problemi alla cui soluzione avrebbe dovuto pensare il nuovo management. Dopo l’esaurimento della discarica, anche a causa del conferimento dei comuni fuori bacino, la situazione pare essere ancor più critica. Entro la fine di luglio i 9 comuni dovrebbero dire si all’addendum e fornire così liquidità (e una boccata d’ossigeno) a SIA.
Su tale punto però pare non esserci uniformità di vedute. Infatti mentre per Franco Metta la soluzione è l’addendum – un adeguamento – sui contratti già in essere, per i sindaci della BAT bisogna innanzitutto sottoscrivere nuovi contratti e poi versare gli arretrati. Il Comune di Cerignola ha già optato per l’addendum di circa 900 mila euro, mentre gli altri comuni chiedono a gran voce che proprio Cerignola saldi il proprio debito con SIA, circa 5 milioni di euro. Anche il Comune di Ortanova ha optato per l’adeguamento e probabilmente anche i comuni dei restanti Reali Siti si muoveranno su questa linea. Partita delicata sulla BAT, dove si sta provando a mediare una situazione estremamente delicata. Infatti per i Sindaci di Trinitapoli e San Ferdinando salvare SIA è una priorità, ma è anche importante affermare un criterio di uguaglianza tra i comuni consorziati, senza soci di serie A e soci di serie B.